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La spina nel fianco
Povertà, anche lItalia dice sì alla raccomandazione Ue per il reddito minimo Il testo: Non cè impatto sulla ricerca di lavoro
Una raccomandazione del Consiglio Ue affinché tutti gli Stati adottino un reddito minimo anti-povertà. Approvata anche con l’ok della ministra del Lavoro Marina Calderone. Se in Italia il governo ha adottato misure per smantellare il reddito di cittadinanza, in Europa si schiera a favore di misure per arrivare a un “reddito minimo adeguato“. Il documento Ue parte da alcuni presupposti molto diversi da quanto predicato da Fratelli d’Italia e dalla maggioranza di centrodestra nei mesi scorsi, al punto da arrivare – in legge di Bilancio – a una stretta sul Reddito. Al paragrafo 21 del testo della raccomandazione, ad esempio, si dice che “non ci sono dati che indichino un impatto negativo significativo sulla probabilità di trovare un lavoro per chi percepisce un sostegno al reddito minimo”. Poco prima invece, il paragrafo 17 recita che “il reddito minimo è un elemento fondamentale delle strategie per uscire dalla povertà e dall’esclusione e può fungere da stabilizzatore automatico”. Mentre il paragrafo 23 prevede “che il diritto a ricevere il reddito minimo debba essere illimitato“. A differenza di quanto previsto dall’ultima manovra del governo. Insomma, un documento che va in direzione contraria a quello che predicano Meloni e i suoi, ma che è stato appoggiato dalla sua ministra. “Cambiare idea non è mai stato così facile come per Giorgia Meloni“, hanno denunciato in una nota gli europarlamentari M5s Laura Ferrara e Mario Furore. E tirano in ballo appunto il reddito di cittadinanza: “Il suo governo infatti in Italia lo demolisce, in Europa invece addirittura lo promuove a modello per tutti gli Stati membri. Giorgia Meloni sia coerente con quanto approvato a Bruxelles e faccia marcia indietro del reddito di cittadinanza. Noi al Parlamento europeo lavoreremo per trasformare questa raccomandazione in una direttiva vincolante per tutti gli Stati membri”.
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Una raccomandazione del Consiglio Ue affinché tutti gli Stati adottino un reddito minimo anti-povertà. Approvata anche con l’ok della ministra del Lavoro Marina Calderone. Se in Italia il governo ha adottato misure per smantellare il reddito di cittadinanza, in Europa si schiera a favore di misure per arrivare a un “reddito minimo adeguato“. Il documento Ue parte da alcuni presupposti molto diversi da quanto predicato da Fratelli d’Italia e dalla maggioranza di centrodestra nei mesi scorsi, al punto da arrivare – in legge di Bilancio – a una stretta sul Reddito. Al paragrafo 21 del testo della raccomandazione, ad esempio, si dice che “non ci sono dati che indichino un impatto negativo significativo sulla probabilità di trovare un lavoro per chi percepisce un sostegno al reddito minimo”. Poco prima invece, il paragrafo 17 recita che “il reddito minimo è un elemento fondamentale delle strategie per uscire dalla povertà e dall’esclusione e può fungere da stabilizzatore automatico”. Mentre il paragrafo 23 prevede “che il diritto a ricevere il reddito minimo debba essere illimitato“. A differenza di quanto previsto dall’ultima manovra del governo. Insomma, un documento che va in direzione contraria a quello che predicano Meloni e i suoi, ma che è stato appoggiato dalla sua ministra. “Cambiare idea non è mai stato così facile come per Giorgia Meloni“, hanno denunciato in una nota gli europarlamentari M5s Laura Ferrara e Mario Furore. E tirano in ballo appunto il reddito di cittadinanza: “Il suo governo infatti in Italia lo demolisce, in Europa invece addirittura lo promuove a modello per tutti gli Stati membri. Giorgia Meloni sia coerente con quanto approvato a Bruxelles e faccia marcia indietro del reddito di cittadinanza. Noi al Parlamento europeo lavoreremo per trasformare questa raccomandazione in una direttiva vincolante per tutti gli Stati membri”.