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La spina nel fianco
sceverare il mondo
Una parola usata poco nel linguaggio che scoprii da adolescente sfogliando il vecchio pesante vocabolario, il significato che si leggeva era di separare o distinguere. Un parolone che provai ad infiliare in qualche tema in classe per far colpo sul mio prof di italiano che mi rifilo comunque un misero sei, come sempre. Il parolone non funziono come pensavo, ma pensandoci bene e un significato molto abusato di questi tempi. Separare, sinonimo della parola apartheid introdotta dagli afrikaner.. ovvero dagli olandesi e inglesi . Leggendo e ascoltando notizie varie in tv si assiste alla criminalizzazione e annientamento di tutto quello che e Russo , ma anche cinese. Si scevera in questo caso il male, rappresentato dalla Russia, dal bene, incarnato dal nostro occidente. Assistiamo a un indottrinamento continuo e martellante , ad opera dei mezzi di informazione, volto a inculcarci che la Russis sia il male assoluto, espressione anche essa usata spesso a sproposito. Non possiamo assistere impassibili davanti al tentativo di cancellare una cultura che fa parte del nostro dna di europei. Non possiamo sopportare che certe parole e affermazioni vengano fatte e scritte da gente erudita come i giornalisti che con cinismo e strafottenza continuano a dirci che la Russia va colpita. Non possiamo tollerare da europei che a un esponente della cultura, in questo caso Russa, venga impedito di esibirsi in un teatro o luogo pubblico nel mondo Occidentale. Per arrivare al punto di queste mie osservazioni, non possiamo tollerare che i popoli europei siano indottrinati dagli stati uniti americani. Si sono superati tutti i limiti e dobbiamo rispettare la nostra cultura e sceverare, questa volta ci sta, le cose buone che arrivano dagli stati uniti da quelle non buone. Cari Stati uniti di america ci avete rotto il cazzo con questa propaganda anti russa e cari giornalisti, senza palle, dite e scrivete anche quello che pensate non quello che vi conviene. Mi viene in mente una rima della canzone my way, che il mio caro amico Antonio Chiello con cui condividemmo il sogno americano, mi tradusse a Boston qualche giorno prima che morisse in un banale incidente in auto... Cosa e un uomo se non puo dire quello che pensa.. G. Domilici
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Una parola usata poco nel linguaggio che scoprii da adolescente sfogliando il vecchio pesante vocabolario, il significato che si leggeva era di separare o distinguere. Un parolone che provai ad infiliare in qualche tema in classe per far colpo sul mio prof di italiano che mi rifilo comunque un misero sei, come sempre. Il parolone non funziono come pensavo, ma pensandoci bene e un significato molto abusato di questi tempi. Separare, sinonimo della parola apartheid introdotta dagli afrikaner.. ovvero dagli olandesi e inglesi . Leggendo e ascoltando notizie varie in tv si assiste alla criminalizzazione e annientamento di tutto quello che e Russo , ma anche cinese. Si scevera in questo caso il male, rappresentato dalla Russia, dal bene, incarnato dal nostro occidente. Assistiamo a un indottrinamento continuo e martellante , ad opera dei mezzi di informazione, volto a inculcarci che la Russis sia il male assoluto, espressione anche essa usata spesso a sproposito. Non possiamo assistere impassibili davanti al tentativo di cancellare una cultura che fa parte del nostro dna di europei. Non possiamo sopportare che certe parole e affermazioni vengano fatte e scritte da gente erudita come i giornalisti che con cinismo e strafottenza continuano a dirci che la Russia va colpita. Non possiamo tollerare da europei che a un esponente della cultura, in questo caso Russa, venga impedito di esibirsi in un teatro o luogo pubblico nel mondo Occidentale. Per arrivare al punto di queste mie osservazioni, non possiamo tollerare che i popoli europei siano indottrinati dagli stati uniti americani. Si sono superati tutti i limiti e dobbiamo rispettare la nostra cultura e sceverare, questa volta ci sta, le cose buone che arrivano dagli stati uniti da quelle non buone. Cari Stati uniti di america ci avete rotto il cazzo con questa propaganda anti russa e cari giornalisti, senza palle, dite e scrivete anche quello che pensate non quello che vi conviene. Mi viene in mente una rima della canzone my way, che il mio caro amico Antonio Chiello con cui condividemmo il sogno americano, mi tradusse a Boston qualche giorno prima che morisse in un banale incidente in auto... Cosa e un uomo se non puo dire quello che pensa.. G. Domilici