Ucraina, il generale Tricarico: Il piano di pace di Xi è serio Lintervista su FQ MilllenniuM in edicola

La Nato “è stata tradita da tutti i membri”. L’assenza di negoziati “è degna di biasimo”. La pace in Ucraina è possibile, partendo dai 12 punti proposti dalla Cina. Lo afferma il generale in congedo Leonardo Tricarico, capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica militare italiana dal 2004 al 2006, in un’intervista al mensile FQ MillenniuM, diretto da Peter Gomez, in edicola da domani con un numero che racconta il business globale degli armamenti che sta dietro il conflitto. Il generale svela anche il “contributo prezioso” dell’Italia nel costringere a terra l’aviazione di Putin, grazie “a una serie di strumenti di difesa che noi contribuiamo a fornire”. Lei con la Nato ha lavorato sul campo e oggi è critico. Da “tecnico” ci spiega perché?In quanto alleanza, la Nato è stata tradita da tutti i Paesi membri, nessuno escluso, chi in materia attiva, chi omissiva. I principi fondanti sono stati continuamente ignorati. I motivi per cui ci eravamo messi insieme sono divenuti carta straccia. Basta pensare all’articolo 1, secondo il quale le parti si impegnano a risolvere in maniera pacifica ogni controversia. Qualcuno si è adoperato per metterlo in pratica? Detto questo, la Nato non deve essere messa in discussione: è l’unica alleanza militare efficiente fondata su democrazia e libertà. Deve essere invece ripensata, per renderla più forte. Secondo lei, al netto di colpi di scena come il caso Wagner, in che fase è oggi la guerra in Ucraina? Dopo i primi giorni in cui è stato irrimediabilmente frustrato l’obiettivo russo di arrivare a Kiev con una guerra lampo, si è materializzato uno stallo persistente, un logoramento, fra avanzamenti e ritirate contenuti da una parte e dall’altra. E al di di là della guerra dell’informazione, questa sì efficace e ben organizzata, in assenza di eventi estranei, non è prevedibile altro che un andamento carsico. Una guerra lunga a chi conviene, economicamente e politicamente? Limitatamente. Quello che è veramente degno di biasimo è l’assenza generalizzata di ipotesi negoziali per promuovere cessate il fuoco e la pace. Eppure le condizioni ci sono. Quali? Il tentativo più serio finora è stato quello dei cinesi. Nei loro 12 punti hanno fissato condizioni fondamentali. La prima è che fa stato la sovranità territoriale, declinata con il diritto internazionale e con le deliberazioni dell’Onu. I cinesi dicono dunque che i russi devono abbandonare il territorio ucraino. Secondo: nessun Paese può rafforzare le sue alleanze a scapito di altri. Questo punto è rivolto alla Nato, il tema è l’allargamento come minaccia alla Russia. Il terzo punto, il più importante: creare le condizioni per la tutela dei civili russi in Ucraina. È una questione complessa, ma dirimente.

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