-Referendum contro le armi all’Ucraina

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Bravi-un-applauso-Referendum-contro-le-armi-all’Ucraina,-al-via-la-raccolta-firme

Inizia questo weekend in tutta Italia la raccolta firme per i referendum abrogativi delle leggi che hanno stabilito l’invio di armi in Ucraina. I comitati che hanno lanciato la campagna referendaria sono due: Ripudia la guerra e Generazioni future. Tra i promotori ci sono Ugo Mattei, Pasquale De Sena, Guido Viale, Vladimiro Giacchè, Carlo Freccero, Vauro Senesi, Moni Ovadia e Franco Cardini. Due i quesiti proposti. Il primo vuole limitare il conflitto tra sanità pubblica e privata, abolendo la possibilità che i privati facciano parte della programmazione sanitaria pubblica. Il secondo quesito chiede di abrogare il decreto che consente l’invio di armi in Ucraina per tutto il 2023: “Il Comitato Referendario esorta tutti i cittadini italiani che abbiano a cuore gli esseri umani e la loro salute a sostenere questa iniziativa”. Oltre ai banchetti che saranno presenti in tutto il Paese, si può aderire all’iniziativa sulla piattaforma di Generazioni Future (ecco il link). Ecco qui sotto l’intervista appello di Moni Ovadia sulle pagine de Il Fatto Quotidiano. Moni Ovadia è tra i promotori dei referendum contro l’invio di armi in Ucraina, la cui raccolta firme inizia oggi. Ci crede davvero, pensa che possano essere uno strumento efficace? In assoluto penso che il referendum sia uno strumento utile ed efficace. Lo dimostra anche la Francia: guardi quanta paura ha avuto Macron di un referendum sulla sua legge; sapeva che lo avrebbe perso. Io credo che la maggior parte degli italiani vivano con angoscia questa guerra e siano profondamente contrari all’invio di armi. Non so se il referendum sia lo strumento principale o il più appropriato per dire di no, ma è importante che si raccolgano le firme e la gente abbia l’opportunità di votare e dire ai politici che non si sente rappresentata dalle loro scelte sul conflitto. Poi, sa, quelli fanno come gli pare: guardi i referendum sull’acqua; non consultano il popolo italiano, ma le multinazionali. Crede che il popolo sia abbastanza maturo per esprimersi su delicate scelte di politica internazionale? Io sono con tutte le mie forze contro la guerra: è la casa della morte. Non credo sia solo una sensibilità popolare, mi pare che la retorica bellicista si stia sgonfiando in molti settori, anche tra gli analisti militari. Non possiamo più tollerare che si macellino esseri umani sotto il velo di questa propaganda bugiarda, non vogliamo esserne complici. È ora di capire che questa guerra, di cui sono principali vittime i civili ucraini, oltre a militari giovani e inesperti, si continua a combattere per gli interessi di due parti. La Nato vuole ridurre la Russia all’irrilevanza, per potersi poi occupare della Cina. Gli Stati Uniti stanno assistendo alla fine del secolo americano, al cambiamento degli assetti globali e allora agiscono con i loro metodi tipici. La difesa della democrazia è una frottola, pronunciata dagli stessi che lasciano massacrare curdi e yemeniti. Cito il titolo dell’ultimo libro di un autore americano, William Blum (non ancora tradotto in Italia): Il prodotto di esportazione più mortale degli Stati Uniti d’America: la democrazia. E poi c’è l’Europa, che è completamente soggetta alle decisioni statunitensi: potrebbe diventare un continente d’equilibrio, se avesse una sua politica estera. Invece non esiste, è un nano politico. Quindi ben vengano i referendum: bisogna fare tutto quello che è nelle nostre facoltà per rompere la complicità con i guerrafondai e per sollecitare l’opinione pubblica a mobilitarsi in massa per fermare questo orrore. Crede che una soluzione diplomatica sia possibile, o ci si sta avvitando in un conflitto senza fine? L’iniziativa diplomatica dovrebbe avvenire come minimo a livello europeo � L’Italia conta come il due di picche, è trattata come l’ultima ruota del carro � ma in politica estera si fa quello che dicono gli americani. Qualcosa deve succedere, perché questa guerra non si può vincere sul campo: su questo sono tutti concordi. Ammesso poi che una guerra possa essere vinta in termini assoluti: in Iraq e Afghanistan gli Usa hanno fatto un milione di morti e poi sono scappati con la coda tra le gambe. La guerra serve solo a chi vende le armi, all’establishment economico e militare. Ripeto: ci vorrebbe una mobilitazione di massa per dichiarare la guerra illegale. Dall’inizio dell’invasione russa in Ucraina, opinioni come la sua sono state considerate eretiche, marchiate come “filoputiniane”. Non mi pare che lei se ne preoccupi molto… (Sorride) E perché dovrei? Ho due padroni: la mia mente e la mia coscienza. Non ho tessere di partito, non appartengo a lobby, dirigo solo un teatro. Nella Russia di Putin sarei in galera: sarei sceso in piazza con qualsiasi minoranza oppressa, a iniziare dagli omosessuali. Ma quale putiniano! Putin governa con un regime ipercapitalista, io sono un comunista. Però ho un profondo sentimento per il popolo russo: sono nato in Bulgaria, i miei genitori non sono finiti per i camini grazie all’Armata Rossa, non dimentico il sacrificio di 26 milioni di sovietici morti nella seconda guerra mondiale, per la libertà dal nazismo. La Russia è un Paese immenso, di cui parlano tutti e quasi nessuno sa niente di niente. Si avvicina il 25 Aprile. E venendo a questioni più minute, il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha detto che nella Costituzione italiana “non si parla di antifascismo”. Finge di ignorare la disposizione transitoria numero 12 e lo dice uno che ha giurato sulla Carta. A me La Russa sta persino simpatico, ma dice una sciocchezza: tutto l’impianto della Costituzione italiana è antifascista. Se fosse stato un attore, sarebbe stato un Capitan Uncino indimenticabile. Non ho ostilità verso di lui e verso la sua destra, forse sono invecchiato, ma perché si ostinano a fare queste figure? Credo ci siano ragioni di natura psicopatologica. C’è qualcosa che si lega a quel periodo, che non attiene nemmeno alla dimensione politica, ma deve avere fondamenti emotivi, sentimentali. Però un ministro che parla di “sostituzione etnica” è un problema decisamente politico, non trova? Il loro problema è che non hanno maturato idee originali, allora si attaccano al vecchio nazionalismo, agitano lo spettro del “diverso”… Sanno che hanno torto, lo sanno benissimo, ma sanno pure che tra i loro elettori c’è chi vuole sentire queste cose. Gli italiani si innamorano di chi gli toglie la colpa: se le cose vanno male non è mai colpa nostra, è colpa dei migranti, o di qualcun altro. Sarà un 25 Aprile più sentito, con questa destra al governo? Per me è sempre giusto partecipare. Per libertà, democrazia, dignità degli uomini e uguaglianza. E per tutti quelli che resistono, ieri come oggi, partigiani, curdi o palestinesi, io ci sarò sempre.

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Inizia questo weekend in tutta Italia la raccolta firme per i referendum abrogativi delle leggi che hanno stabilito l’invio di armi in Ucraina. I comitati che hanno lanciato la campagna referendaria sono due: Ripudia la guerra e Generazioni future. Tra i promotori ci sono Ugo Mattei, Pasquale De Sena, Guido Viale, Vladimiro Giacchè, Carlo Freccero, Vauro Senesi, Moni Ovadia e Franco Cardini. Due i quesiti proposti. Il primo vuole limitare il conflitto tra sanità pubblica e privata, abolendo la possibilità che i privati facciano parte della programmazione sanitaria pubblica. Il secondo quesito chiede di abrogare il decreto che consente l’invio di armi in Ucraina per tutto il 2023: “Il Comitato Referendario esorta tutti i cittadini italiani che abbiano a cuore gli esseri umani e la loro salute a sostenere questa iniziativa”. Oltre ai banchetti che saranno presenti in tutto il Paese, si può aderire all’iniziativa sulla piattaforma di Generazioni Future (ecco il link). Ecco qui sotto l’intervista appello di Moni Ovadia sulle pagine de Il Fatto Quotidiano. Moni Ovadia è tra i promotori dei referendum contro l’invio di armi in Ucraina, la cui raccolta firme inizia oggi. Ci crede davvero, pensa che possano essere uno strumento efficace? In assoluto penso che il referendum sia uno strumento utile ed efficace. Lo dimostra anche la Francia: guardi quanta paura ha avuto Macron di un referendum sulla sua legge; sapeva che lo avrebbe perso. Io credo che la maggior parte degli italiani vivano con angoscia questa guerra e siano profondamente contrari all’invio di armi. Non so se il referendum sia lo strumento principale o il più appropriato per dire di no, ma è importante che si raccolgano le firme e la gente abbia l’opportunità di votare e dire ai politici che non si sente rappresentata dalle loro scelte sul conflitto. Poi, sa, quelli fanno come gli pare: guardi i referendum sull’acqua; non consultano il popolo italiano, ma le multinazionali. Crede che il popolo sia abbastanza maturo per esprimersi su delicate scelte di politica internazionale? Io sono con tutte le mie forze contro la guerra: è la casa della morte. Non credo sia solo una sensibilità popolare, mi pare che la retorica bellicista si stia sgonfiando in molti settori, anche tra gli analisti militari. Non possiamo più tollerare che si macellino esseri umani sotto il velo di questa propaganda bugiarda, non vogliamo esserne complici. È ora di capire che questa guerra, di cui sono principali vittime i civili ucraini, oltre a militari giovani e inesperti, si continua a combattere per gli interessi di due parti. La Nato vuole ridurre la Russia all’irrilevanza, per potersi poi occupare della Cina. Gli Stati Uniti stanno assistendo alla fine del secolo americano, al cambiamento degli assetti globali e allora agiscono con i loro metodi tipici. La difesa della democrazia è una frottola, pronunciata dagli stessi che lasciano massacrare curdi e yemeniti. Cito il titolo dell’ultimo libro di un autore americano, William Blum (non ancora tradotto in Italia): Il prodotto di esportazione più mortale degli Stati Uniti d’America: la democrazia. E poi c’è l’Europa, che è completamente soggetta alle decisioni statunitensi: potrebbe diventare un continente d’equilibrio, se avesse una sua politica estera. Invece non esiste, è un nano politico. Quindi ben vengano i referendum: bisogna fare tutto quello che è nelle nostre facoltà per rompere la complicità con i guerrafondai e per sollecitare l’opinione pubblica a mobilitarsi in massa per fermare questo orrore. Crede che una soluzione diplomatica sia possibile, o ci si sta avvitando in un conflitto senza fine? L’iniziativa diplomatica dovrebbe avvenire come minimo a livello europeo � L’Italia conta come il due di picche, è trattata come l’ultima ruota del carro � ma in politica estera si fa quello che dicono gli americani. Qualcosa deve succedere, perché questa guerra non si può vincere sul campo: su questo sono tutti concordi. Ammesso poi che una guerra possa essere vinta in termini assoluti: in Iraq e Afghanistan gli Usa hanno fatto un milione di morti e poi sono scappati con la coda tra le gambe. La guerra serve solo a chi vende le armi, all’establishment economico e militare. Ripeto: ci vorrebbe una mobilitazione di massa per dichiarare la guerra illegale. Dall’inizio dell’invasione russa in Ucraina, opinioni come la sua sono state considerate eretiche, marchiate come “filoputiniane”. Non mi pare che lei se ne preoccupi molto… (Sorride) E perché dovrei? Ho due padroni: la mia mente e la mia coscienza. Non ho tessere di partito, non appartengo a lobby, dirigo solo un teatro. Nella Russia di Putin sarei in galera: sarei sceso in piazza con qualsiasi minoranza oppressa, a iniziare dagli omosessuali. Ma quale putiniano! Putin governa con un regime ipercapitalista, io sono un comunista. Però ho un profondo sentimento per il popolo russo: sono nato in Bulgaria, i miei genitori non sono finiti per i camini grazie all’Armata Rossa, non dimentico il sacrificio di 26 milioni di sovietici morti nella seconda guerra mondiale, per la libertà dal nazismo. La Russia è un Paese immenso, di cui parlano tutti e quasi nessuno sa niente di niente. Si avvicina il 25 Aprile. E venendo a questioni più minute, il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha detto che nella Costituzione italiana “non si parla di antifascismo”. Finge di ignorare la disposizione transitoria numero 12 e lo dice uno che ha giurato sulla Carta. A me La Russa sta persino simpatico, ma dice una sciocchezza: tutto l’impianto della Costituzione italiana è antifascista. Se fosse stato un attore, sarebbe stato un Capitan Uncino indimenticabile. Non ho ostilità verso di lui e verso la sua destra, forse sono invecchiato, ma perché si ostinano a fare queste figure? Credo ci siano ragioni di natura psicopatologica. C’è qualcosa che si lega a quel periodo, che non attiene nemmeno alla dimensione politica, ma deve avere fondamenti emotivi, sentimentali. Però un ministro che parla di “sostituzione etnica” è un problema decisamente politico, non trova? Il loro problema è che non hanno maturato idee originali, allora si attaccano al vecchio nazionalismo, agitano lo spettro del “diverso”… Sanno che hanno torto, lo sanno benissimo, ma sanno pure che tra i loro elettori c’è chi vuole sentire queste cose. Gli italiani si innamorano di chi gli toglie la colpa: se le cose vanno male non è mai colpa nostra, è colpa dei migranti, o di qualcun altro. Sarà un 25 Aprile più sentito, con questa destra al governo? Per me è sempre giusto partecipare. Per libertà, democrazia, dignità degli uomini e uguaglianza. E per tutti quelli che resistono, ieri come oggi, partigiani, curdi o palestinesi, io ci sarò sempre.

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Inizia questo weekend in tutta Italia la raccolta firme per i referendum abrogativi delle leggi che hanno stabilito l’invio di armi in Ucraina. I comitati che hanno lanciato la campagna referendaria sono due: Ripudia la guerra e Generazioni future. Tra i promotori ci sono Ugo Mattei, Pasquale De Sena, Guido Viale, Vladimiro Giacchè, Carlo Freccero, Vauro Senesi, Moni Ovadia e Franco Cardini. Due i quesiti proposti. Il primo vuole limitare il conflitto tra sanità pubblica e privata, abolendo la possibilità che i privati facciano parte della programmazione sanitaria pubblica. Il secondo quesito chiede di abrogare il decreto che consente l’invio di armi in Ucraina per tutto il 2023: “Il Comitato Referendario esorta tutti i cittadini italiani che abbiano a cuore gli esseri umani e la loro salute a sostenere questa iniziativa”. Oltre ai banchetti che saranno presenti in tutto il Paese, si può aderire all’iniziativa sulla piattaforma di Generazioni Future (ecco il link). Ecco qui sotto l’intervista appello di Moni Ovadia sulle pagine de Il Fatto Quotidiano. Moni Ovadia è tra i promotori dei referendum contro l’invio di armi in Ucraina, la cui raccolta firme inizia oggi. Ci crede davvero, pensa che possano essere uno strumento efficace? In assoluto penso che il referendum sia uno strumento utile ed efficace. Lo dimostra anche la Francia: guardi quanta paura ha avuto Macron di un referendum sulla sua legge; sapeva che lo avrebbe perso. Io credo che la maggior parte degli italiani vivano con angoscia questa guerra e siano profondamente contrari all’invio di armi. Non so se il referendum sia lo strumento principale o il più appropriato per dire di no, ma è importante che si raccolgano le firme e la gente abbia l’opportunità di votare e dire ai politici che non si sente rappresentata dalle loro scelte sul conflitto. Poi, sa, quelli fanno come gli pare: guardi i referendum sull’acqua; non consultano il popolo italiano, ma le multinazionali. Crede che il popolo sia abbastanza maturo per esprimersi su delicate scelte di politica internazionale? Io sono con tutte le mie forze contro la guerra: è la casa della morte. Non credo sia solo una sensibilità popolare, mi pare che la retorica bellicista si stia sgonfiando in molti settori, anche tra gli analisti militari. Non possiamo più tollerare che si macellino esseri umani sotto il velo di questa propaganda bugiarda, non vogliamo esserne complici. È ora di capire che questa guerra, di cui sono principali vittime i civili ucraini, oltre a militari giovani e inesperti, si continua a combattere per gli interessi di due parti. La Nato vuole ridurre la Russia all’irrilevanza, per potersi poi occupare della Cina. Gli Stati Uniti stanno assistendo alla fine del secolo americano, al cambiamento degli assetti globali e allora agiscono con i loro metodi tipici. La difesa della democrazia è una frottola, pronunciata dagli stessi che lasciano massacrare curdi e yemeniti. Cito il titolo dell’ultimo libro di un autore americano, William Blum (non ancora tradotto in Italia): Il prodotto di esportazione più mortale degli Stati Uniti d’America: la democrazia. E poi c’è l’Europa, che è completamente soggetta alle decisioni statunitensi: potrebbe diventare un continente d’equilibrio, se avesse una sua politica estera. Invece non esiste, è un nano politico. Quindi ben vengano i referendum: bisogna fare tutto quello che è nelle nostre facoltà per rompere la complicità con i guerrafondai e per sollecitare l’opinione pubblica a mobilitarsi in massa per fermare questo orrore. Crede che una soluzione diplomatica sia possibile, o ci si sta avvitando in un conflitto senza fine? L’iniziativa diplomatica dovrebbe avvenire come minimo a livello europeo � L’Italia conta come il due di picche, è trattata come l’ultima ruota del carro � ma in politica estera si fa quello che dicono gli americani. Qualcosa deve succedere, perché questa guerra non si può vincere sul campo: su questo sono tutti concordi. Ammesso poi che una guerra possa essere vinta in termini assoluti: in Iraq e Afghanistan gli Usa hanno fatto un milione di morti e poi sono scappati con la coda tra le gambe. La guerra serve solo a chi vende le armi, all’establishment economico e militare. Ripeto: ci vorrebbe una mobilitazione di massa per dichiarare la guerra illegale. Dall’inizio dell’invasione russa in Ucraina, opinioni come la sua sono state considerate eretiche, marchiate come “filoputiniane”. Non mi pare che lei se ne preoccupi molto… (Sorride) E perché dovrei? Ho due padroni: la mia mente e la mia coscienza. Non ho tessere di partito, non appartengo a lobby, dirigo solo un teatro. Nella Russia di Putin sarei in galera: sarei sceso in piazza con qualsiasi minoranza oppressa, a iniziare dagli omosessuali. Ma quale putiniano! Putin governa con un regime ipercapitalista, io sono un comunista. Però ho un profondo sentimento per il popolo russo: sono nato in Bulgaria, i miei genitori non sono finiti per i camini grazie all’Armata Rossa, non dimentico il sacrificio di 26 milioni di sovietici morti nella seconda guerra mondiale, per la libertà dal nazismo. La Russia è un Paese immenso, di cui parlano tutti e quasi nessuno sa niente di niente. Si avvicina il 25 Aprile. E venendo a questioni più minute, il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha detto che nella Costituzione italiana “non si parla di antifascismo”. Finge di ignorare la disposizione transitoria numero 12 e lo dice uno che ha giurato sulla Carta. A me La Russa sta persino simpatico, ma dice una sciocchezza: tutto l’impianto della Costituzione italiana è antifascista. Se fosse stato un attore, sarebbe stato un Capitan Uncino indimenticabile. Non ho ostilità verso di lui e verso la sua destra, forse sono invecchiato, ma perché si ostinano a fare queste figure? Credo ci siano ragioni di natura psicopatologica. C’è qualcosa che si lega a quel periodo, che non attiene nemmeno alla dimensione politica, ma deve avere fondamenti emotivi, sentimentali. Però un ministro che parla di “sostituzione etnica” è un problema decisamente politico, non trova? Il loro problema è che non hanno maturato idee originali, allora si attaccano al vecchio nazionalismo, agitano lo spettro del “diverso”… Sanno che hanno torto, lo sanno benissimo, ma sanno pure che tra i loro elettori c’è chi vuole sentire queste cose. Gli italiani si innamorano di chi gli toglie la colpa: se le cose vanno male non è mai colpa nostra, è colpa dei migranti, o di qualcun altro. Sarà un 25 Aprile più sentito, con questa destra al governo? Per me è sempre giusto partecipare. Per libertà, democrazia, dignità degli uomini e uguaglianza. E per tutti quelli che resistono, ieri come oggi, partigiani, curdi o palestinesi, io ci sarò sempre.

-- - Bravo-bifald-Folkeafstemning-mod-våben-i-Ukraine,-indsamlingen-af--underskrifter-er-i-gang

Indsamlingen af underskrifter til folkeafstemningerne for at ophæve lovene, der etablerede afsendelsen af våben til Ukraine, begynder i hele Italien denne weekend . Der er to udvalg, der har lanceret folkeafstemningskampagnen: Afvis krig og fremtidige generationer . Blandt initiativtagerne er Hugh Matte , Pasquale De Sena, Guido Viale, Vladimiro GiacchÃ¨, Carlo Freccero, Vauro Senesi, Moni Ovadia og Franco Cardini. af den offentlige sundhedsplanlægning . Det andet spørgsmål beder om at ophæve dekretet, der tillader udsendelse af våben til Ukraine i hele 2023: !Folkeafstemningsudvalget opfordrer indtrængende alle italienske borgere, der bekymrer sig om mennesker og deres sundhed, til at støtte dette initiativ? offentlig luft . Det andet spørgsmål beder om at ophæve dekretet, der tillader udsendelse af våben til Ukraine i hele 2023: !Folkeafstemningsudvalget opfordrer indtrængende alle italienske borgere, der bekymrer sig om mennesker og deres sundhed, til at støtte dette initiativ? nchetti, der vil være til stede i hele landet, kan du deltage i initiativet på Future Generations platformen cccdddddeher er linket) . Nedenfor er Moni Ovadias interview på siderne af Il Fatto Quotidiano . Moni Ovadia er en af initiativtagerne til folkeafstemningerne mod udsendelsen af våben til Ukraine, indsamlingen af underskrifter, som begynder i dag . Han tror virkelig på dem, han tror, de kan være et effektivt værktøj ? Samlet set tror jeg, at folkeafstemningen er et nyttigt og effektivt værktøj . Frankrig demonstrerer også dette: se hvor bange Macron var af en folkeafstemning om hans lov, han vidste, at han ville tabe den . Jeg tror, at flertallet af italienerne lever denne krig med angst og er dybt imod afsendelse af våben . Jeg ved ikke, om folkeafstemningen er hovedinstrumentet eller mest passende at sige nej, men det er vigtigt, at der indsamles underskrifter, og folk har mulighed for at stemme og fortælle politikerne, at de ikke føler sig repræsenteret af deres valg i konflikten . Så gør du, hvad de vil: se på folkeafstemningerne om vand, de konsulterer ikke det italienske folk, men de multinationale selskaber

-- - Браво-аплодисменти-Референдум-срещу-оръжията-в-Украйна,-върви-събиране-на-подписи

Събирането на подписи за референдумите за отмяна на законите, които установяват изпращането на оръжия в Украйна, започва в цяла Италия този уикенд . Има две комисии, които стартираха кампанията за референдум: Отхвърлете войната и Бъдещите поколения . Сред организаторите са Хю Мат , Pasquale De Sena, Guido Viale, Vladimiro GiacchÃ¨, Carlo Freccero, Vauro Senesi, Moni Ovadia и Franco Cardini . Предлагат се два въпроса . Първият има за цел да ограничи конфликта между общественото и частното здравеопазване, премахвайки възможността частните лица да участват на планирането на общественото здравеопазване . Вторият въпрос изисква отмяна на указа, който позволява изпращането на оръжие в Украйна за цялата 2023 г.: !Комитетът по референдума призовава всички италиански граждани, които се грижат за хората и тяхното здраве, да подкрепят тази инициатива? public air . Вторият въпрос изисква отмяна на указа, който позволява изпращането на оръжие в Украйна за цялата 2023 г.: !Комисията по референдума призовава всички италиански граждани, които се грижат за хората и тяхното здраве, да подкрепят тази инициатива? nchetti, които ще присъстват в цялата страна, можете да се присъедините към инициативата на платформата Future Generations cccddddde ето връзката) . По-долу е интервюто на Мони Овадия на страниците на Il Fatto Quotidiano . Мони Овадия е един от организаторите на референдума срещу изпращането на оръжие за Украйна, събирането на подписи за което започва днес . Той наистина вярва в тях, смята, че могат да бъдат ефективен инструмент ? Като цяло смятам, че референдумът е полезен и ефективен инструмент . Франция също демонстрира това: вижте колко се страхува Макрон беше на референдум за неговия закон, той знаеше, че ще го загуби . Вярвам, че мнозинството от италианците преживяват тази война с мъка и са дълбоко против изпращането на оръжие . Не знам дали референдумът е основният инструмент или най-подходящо е да се каже „не“, но е важно подписите да бъдат събрани и хората да имат възможност да гласуват и да кажат на политиците, че не се чувстват представени от избора си по отношение на конфликта . След това, знаете ли, те правят каквото си искат: вижте референдумите за водата, те не се консултират с и�

-- - Bravo-掌声-乌克兰反武器公投正在进行中

本周末在整个意大利开始收集废除向乌克兰发送武器的法律的全民投票签名 . 有两个委员会发起了全民投票运动：拒绝战争和未来世代 . 发起人包括休·马特（Hugh Matte） , Pasquale De Sena, Guido Viale, Vladimiro Giacchè, Carlo Freccero, Vauro Senesi, Moni Ovadia 和 Franco Cardini . 提出了两个问题 . 第一个目的是限制公共和私人医疗保健之间的冲突，消除私人参与的可能性公共卫生规划 . 第二个问题要求废除允许在整个 2023 年向乌克兰发送武器的法令：！公投委员会敦促所有关心人类及其健康的意大利公民支持这一倡议？公共广播 . 第二个问题要求废除允许在整个 2023 年向乌克兰发送武器的法令：！公投委员会敦促所有关心人类及其健康的意大利公民支持这一倡议？ nchetti 将出现在全国各地，您可以在 Future Generations 平台上加入该倡议 cccddddde 这里是链接 ) . 下面是 Moni Ovadia 在 Il Fatto Quotidiano . 页面上的采访 Moni Ovadia 是反对发送公投的推动者之一乌克兰的武器，今天开始收集签名 . 他真的相信他们，他认为他们可以成为一个有效的工具 ? 总的来说，我认为公投是一个有用和有效的工具 . 法国也证明了这一点：看看马克龙有多害怕是对他的法律进行全民公决，他知道他会失去它 . 我相信大多数意大利人都在痛苦中度过这场战争，并且强烈反对发送武器 . 我不知道全民公决是主要手段还是说不最合适，但重要的是要收集签名，让人们有机会投票，并告诉政治家他们认为他们在冲突中的选择没有代表他们 . 然后，你知道，他们做任何他们喜欢的事：看看关于水的公投，他们不咨询意大利人民，而是咨询跨国公司

-- - Bravo-pljesak-Referendum-protiv-oružja-u-Ukrajini,-prikupljanje-potpisa-je-u-tijeku

Prikupljanje potpisa za referendume za ukidanje zakona koji su uspostavili slanje oružja Ukrajini ovog vikenda počinje diljem Italije . Dva su odbora koja su pokrenula referendumsku kampanju: Odbaci rat i Buduće generacije . Među promotorima je i Hugh Matte , Pasquale De Sena, Guido Viale, Vladimiro GiacchÃ¨, Carlo Freccero, Vauro Senesi, Moni Ovadia i Franco Cardini . Predložena su dva pitanja . Prvo ima za cilj ograničiti sukob između javnog i privatnog zdravstva, ukidajući mogućnost sudjelovanja privatnih osoba planiranja javnog zdravstva . Drugo pitanje traži ukidanje dekreta koji dopušta slanje oružja Ukrajini tijekom cijele 2023. godine: !Referendumsko povjerenstvo poziva sve talijanske građane kojima je stalo do ljudskih bića i njihovog zdravlja da podrže ovu inicijativu? public air . Drugo pitanje traži ukidanje dekreta koji dopušta slanje oružja u Ukrajinu tijekom cijele 2023. godine: !Referendumsko povjerenstvo poziva sve talijanske građane kojima je stalo do ljudskih bića i njihovog zdravlja da podrže ovu inicijativu ? nchetti koji će biti prisutan u cijeloj zemlji, inicijativi se možete pridružiti na platformi Future Generations cccdddddeovdje je link) . U nastavku je intervju Moni Ovadia na stranicama Il Fatto Quotidiano . Moni Ovadia jedan je od promotora referenduma protiv slanja oružja Ukrajini, prikupljanje potpisa za koje počinje danas . On stvarno vjeruje u njih, on misli da mogu biti učinkovit alat ? Sve u svemu, mislim da je referendum koristan i učinkovit alat . Francuska također to pokazuje: pogledajte kako se boji Macron bio za referendum o svom zakonu, znao je da će ga izgubiti . Vjerujem da većina Talijana s mukom živi ovaj rat i duboko se protive slanju oružja . Ne znam je li referendum glavni instrument ili najprikladnije je reći ne, ali važno je da se potpisi prikupljaju i da ljudi imaju priliku glasovati i reći političarima da se ne osjećaju zastupljenima svojim izborima u sukobu . Onda, znate, rade što god žele: pogledajte referendumi o vodi, oni ne konzultiraju talijanski narod, već multinacionalke

-- - Bravo-applaudissement-Référendum-contre-les-armes-en-Ukraine,-la-collecte-des-signatures-est-en-cours

La collecte de signatures pour les référendums visant à abroger les lois qui ont établi l'envoi d'armes à l'Ukraine commence ce week-end dans toute l'Italie . Il y a deux comités qui ont lancé la campagne référendaire : Répudier la guerre et Générations Futures . Parmi les promoteurs se trouvent Hugh Matte , Pasquale De Sena, Guido Viale, Vladimiro Giacchè, Carlo Freccero, Vauro Senesi, Moni Ovadia et Franco Cardini . Deux questions sont proposées . La première vise à limiter le conflit entre les soins de santé publics et privés, en supprimant la possibilité que des particuliers de la planification de la santé publique . La deuxième question demande d'abroger le décret qui permet l'envoi d'armes à l'Ukraine pour toute l'année 2023 : !Le Comité du Référendum exhorte tous les citoyens italiens qui se soucient des êtres humains et de leur santé à soutenir cette initiative ? air public . La deuxième question demande d'abroger le décret qui autorise l'envoi d'armes en Ukraine pour l'ensemble de 2023 : !Le Comité du référendum exhorte tous les citoyens italiens qui se soucient des êtres humains et de leur santé à soutenir cette initiative ? nchetti qui sera présent dans tout le pays, vous pouvez rejoindre l'initiative sur la plateforme Future Generations cccdddddeici le lien) . Ci-dessous l'interview de Moni Ovadia sur les pages de Il Fatto Quotidiano . Moni Ovadia est l'un des promoteurs des référendums contre l'envoi d'armes à l'Ukraine, dont la collecte de signatures commence aujourd'hui . Il y croit vraiment, il pense qu'ils peuvent être un outil efficace ? Globalement je pense que le référendum est un outil utile et efficace . La France le démontre aussi : regardez comme Macron a peur était d'un référendum sur sa loi, il savait qu'il la perdrait . Je crois que la majorité des Italiens vivent cette guerre avec angoisse et sont profondément opposés à l'envoi d'armes . Je ne sais pas si le référendum est l'instrument principal ou le plus approprié de dire non, mais il est important que les signatures soient collectées et que les gens aient la possibilité de voter et de dire aux politiciens qu'ils ne se sentent pas représentés par leurs choix sur le conflit . Ensuite, vous savez, ils font ce qu'ils veulent : regardez les référendums sur l'eau, ils ne consultent pas le peuple italien, mais les multinationales

-- - Bravo-Applaus-Referendum-gegen-Waffen-in-der-Ukraine,-Unterschriftensammlung-läuft

In ganz Italien beginnt an diesem Wochenende die Sammlung von Unterschriften für die Referenden zur Aufhebung der Gesetze, die den Waffenversand in die Ukraine begründeten , Pasquale De Sena, Guido Viale, Vladimiro Giacchè, Carlo Freccero, Vauro Senesi, Moni Ovadia und Franco Cardini . Es werden zwei Fragen vorgeschlagen . Die erste zielt darauf ab, den Konflikt zwischen öffentlicher und privater Gesundheitsversorgung zu begrenzen und die Möglichkeit abzuschaffen, dass Privatpersonen beteiligt sind der öffentlichen Gesundheitsplanung . Die zweite Frage betrifft die Aufhebung des Dekrets, das den Versand von Waffen in die Ukraine für das gesamte Jahr 2023 erlaubt: !Das Referendumskomitee fordert alle italienischen Bürger, denen Menschen und ihre Gesundheit am Herzen liegen, auf, diese Initiative zu unterstützen? public air . Die zweite Frage betrifft die Aufhebung des Dekrets, das den Versand von Waffen in die Ukraine für das gesamte Jahr 2023 erlaubt: !Das Referendumskomitee fordert alle italienischen Bürger, denen Menschen und ihre Gesundheit am Herzen liegen, auf, diese Initiative zu unterstützen ? nchetti, die im ganzen Land präsent sein wird, können Sie sich der Initiative auf der Plattform Future Generations anschließen cccdddddehier ist der Link) . Unten finden Sie das Interview mit Moni Ovadia auf den Seiten von Il Fatto Quotidiano . Moni Ovadia ist einer der Befürworter der Referenden gegen die Entsendung von Waffen an die Ukraine, deren Unterschriftensammlung heute beginnt . Er glaubt wirklich an sie, er glaubt, dass sie ein wirksames Instrument sein können ? Insgesamt halte ich das Referendum für ein nützliches und wirksames Instrument . Frankreich zeigt dies auch: Schauen Sie, wie viel Angst Macron hat war von einem Referendum über sein Gesetz, er wusste, dass er es verlieren würde . Ich glaube, dass die Mehrheit der Italiener diesen Krieg mit Qualen leben und zutiefst gegen die Entsendung von Waffen sind . Ich weiß nicht, ob das Referendum das Hauptinstrument ist oder am besten nein zu sagen, aber es ist wichtig, dass Unterschriften gesammelt werden und die Menschen die Möglichkeit haben, abzustimmen und den Politikern zu sagen, dass sie sich durch ihre Entscheidungen zum Konflikt . nicht repräsentiert fühlen. Dann tun sie, was sie wollen: schauen die Volksabstimmungen über Wasser konsultieren nicht das italienische Volk, sondern die Multis

-- - Μπράβο-χειροκροτήματα-Δημοψήφισμα-κατά-των-όπλων-στην-Ουκρανία,-η-συλλογή-των-υπογραφών-βρίσκεται-σε-εξέλιξη

Η συλλογή υπογραφών για τα δημοψηφίσματα για την κατάργηση των νόμων που καθιέρωσαν την αποστολή όπλων στην Ουκρανία ξεκινά σε όλη την Ιταλία αυτό το Σαββατοκύριακο . Υπάρχουν δύο επιτροπές που ξεκίνησαν την εκστρατεία του δημοψηφίσματος: Repudiate war and Future Generations . Μεταξύ των υποστηρικτών είναι ο Hugh Matte , Pasquale De Sena, Guido Viale, Vladimiro GiacchÃ¨, Carlo Freccero, Vauro Senesi, Moni Ovadia και Franco Cardini . Προτείνονται δύο ερωτήσεις . Η πρώτη στοχεύει στον περιορισμό της σύγκρουσης μεταξύ δημόσιας και ιδιωτικής υγειονομικής περίθαλψης, καταργώντας την πιθανότητα να συμμετέχουν ιδιώτες του σχεδίου δημόσιας υγείας . Η δεύτερη ερώτηση ζητά την κατάργηση του διατάγματος που επιτρέπει την αποστολή όπλων στην Ουκρανία για ολόκληρο το 2023: !Η Επιτροπή Δημοψηφίσματος προτρέπει όλους τους Ιταλούς πολίτες που ενδιαφέρονται για τους ανθρώπους και την υγεία τους να υποστηρίξουν αυτήν την πρωτοβουλία; δημόσιος αέρας . Η δεύτερη ερώτηση ζητά την κατάργηση του διατάγματος που επιτρέπει την αποστολή όπλων στην Ουκρανία για ολόκληρο το 2023: !Η Επιτροπή Δημοψηφίσματος προτρέπει όλους τους Ιταλούς πολίτες που ενδιαφέρονται για τους ανθρώπους και την υγεία τους να υποστηρίξουν αυτήν την πρωτοβουλία; nchetti που θα είναι παρόντες σε όλη τη χώρα, μπορείτε να συμμετάσχετε στην πρωτοβουλία στην πλατφόρμα Future Generations cccdddddehere είναι ο σύνδεσμος) . Παρακάτω είναι η συνέντευξη της Moni Ovadia στις σελίδες του Il Fatto Quotidiano . Η Moni Ovadia είναι ένας από τους υποστηρικτές των δημοψηφισμάτων κατά της αποστολής των όπλων στην Ουκρανία, η συλλογή των υπογραφών για την οποία ξεκινά σήμερα . Πιστεύει πραγματικά σε αυτά, πιστεύει ότι μπορούν να είναι ένα αποτελεσματικό εργαλείο ? Συνολικά πιστεύω ότι το δημοψήφισμα είναι ένα χρήσιμο και αποτελεσματικό εργαλείο . Η Γαλλία το αποδεικνύει επίσης: κοιτάξτε πόσο φοβάται ο Μακρόν ήταν σε δημοψήφισμα για το νόμο του, ήξερε ότι θα τον έχανε . Πιστεύω ότι η πλειοψηφία των Ιταλών ζουν αυτόν τον πόλεμο με αγωνία και είναι βαθιά αντίθετοι στην αποστολή όπλων . Δεν ξέρω αν το δημοψήφισμα είναι το κύριο μέσο ή το πιο σωστό είναι να πούμε όχι, αλλά είναι σημαντικό να συγκεντρωθούν υπογραφές και οι άνθρωποι να έχουν την ευκαιρία να ψηφίσουν και να πουν στους πολιτικούς ότι δεν αντιπροσωπεύονται από τις επιλογές τους στη σύγκρουση . Στη συνέχεια, ξέρετε, κάνου�

-- - Bravo-aplausos-Referéndum-contra-las-armas-en-Ucrania,-ya-está-en-marcha-la-recogida-de-firmas

Este fin de semana comienza en toda Italia la recogida de firmas para los referéndums para derogar las leyes que establecían el envío de armas a Ucrania . Son dos los comités que han lanzado la campaña del referéndum: Repudiar la guerra y Generaciones Futuras . Entre los impulsores se encuentra Hugh Matte , Pasquale De Sena, Guido Viale, Vladimiro GiacchÃ¨, Carlo Freccero, Vauro Senesi, Moni Ovadia and Franco Cardini . Se proponen dos preguntas . La primera tiene como objetivo limitar el conflicto entre la asistencia sanitaria pública y privada, eliminando la posibilidad de que los particulares sean parte de la planificación de la salud pública . La segunda pregunta pide derogar el decreto que permite el envío de armas a Ucrania para todo 2023: !El Comité de Referéndum insta a todos los ciudadanos italianos que se preocupan por los seres humanos y su salud a apoyar esta iniciativa? aire público . La segunda pregunta pide derogar el decreto que permite el envío de armas a Ucrania para todo el año 2023: !El Comité de Referéndum insta a todos los ciudadanos italianos que se preocupan por los seres humanos y su salud a apoyar esta iniciativa? nchetti que estará presente en todo el país, puedes sumarte a la iniciativa en la plataforma Generaciones Futuras cccdddddeaquí está el link) . A continuación la entrevista de Moni Ovadia en las páginas de Il Fatto Quotidiano . Moni Ovadia es una de las promotoras de los referéndums contra el envío de armas a Ucrania, cuya recogida de firmas comienza hoy . Realmente cree en ellos, cree que pueden ser una herramienta eficaz ? En general, creo que el referéndum es una herramienta útil y eficaz . Francia también lo demuestra: mira qué miedo Macron era de un referéndum sobre su ley, sabía que la perdería . Creo que la mayoría de los italianos viven esta guerra con angustia y se oponen profundamente al envío de armas . No sé si el referéndum es el instrumento principal o más apropiado decir no, pero es importante que se recolecten firmas y la gente tenga la oportunidad de votar y decirle a los políticos que no se sienten representados por sus elecciones sobre el conflicto . Entonces, ya sabes, hacen lo que les da la gana: mira los referéndums sobre el agua, no consultan al pueblo italiano, sino a las multinacionales

-- - Bravo-applåder-Folkomröstning-mot-vapen-i-Ukraina,-insamlingen-av-underskrifter-pågår

Insamlingen av underskrifter för folkomröstningarna för att upphäva de lagar som fastställde sändningen av vapen till Ukraina börjar i hela Italien denna helg . Det finns två kommittéer som har lanserat folkomröstningskampanjen: Avvisa krig och framtida generationer . Bland initiativtagarna finns Hugh Matte , Pasquale De Sena, Guido Viale, Vladimiro GiacchÃ¨, Carlo Freccero, Vauro Senesi, Moni Ovadia och Franco Cardini . Två frågor föreslås . Den första syftar till att begränsa konflikten mellan offentlig och privat sjukvård, och avskaffa möjligheten att privatpersoner är en del av folkhälsoplaneringen . Den andra frågan kräver att upphäva dekretet som tillåter sändning av vapen till Ukraina för hela 2023: !Folkomröstningskommittén uppmanar alla italienska medborgare som bryr sig om människor och deras hälsa att stödja detta initiativ? public air . Den andra frågan kräver att upphäva dekretet som tillåter sändning av vapen till Ukraina under hela 2023: !Folkomröstningskommittén uppmanar alla italienska medborgare som bryr sig om människor och deras hälsa att stödja detta initiativ? nchetti som kommer att finnas i hela landet kan du gå med i initiativet på Future Generations-plattformen cccdddddehär är länken) . Nedan är Moni Ovadias intervju på sidorna av Il Fatto Quotidiano . Moni Ovadia är en av initiativtagarna till folkomröstningarna mot sändningen av vapen till Ukraina, insamlingen av underskrifter som börjar idag . Han tror verkligen på dem, han tror att de kan vara ett effektivt verktyg ? Sammantaget tycker jag att folkomröstningen är ett användbart och effektivt verktyg . Frankrike visar också detta: titta så rädd Macron var av en folkomröstning om hans lag, han visste att han sk e förlora den . Jag tror att majoriteten av italienarna lever detta krig med ångest och är djupt emot att skicka vapen . Jag vet inte om folkomröstningen är det viktigaste instrumentet eller lämpligast att säga nej, men det är viktigt att namnunderskrifter samlas in och att folk får möjlighet att rösta och säga till politikerna att de inte känner sig representerade av sina val i konflikten . Då, du vet, gör de vad de vill: titta på folkomröstningarna om vatten rådfrågar de inte det italienska folket, utan de multinationella företagen

Prikupljanje potpisa za referendume za ukidanje zakona koji su uspostavili slanje oružja u Ukrajinu počinje ovog vikenda diljem Italije. Dva su odbora koja su pokrenula referendumsku kampanju: Odbaciti rat i Buduće generacije. Među promotorima su Ugo Mattei, P squale De Sena, Guido Viale, Vladimiro Giacché, Carlo Freccero, Vauro Senesi, Moni Ovadia i Franco Cardini. Dva predložena pitanja. Prvo želi ograničiti sukob između javnog i privatnog zdravstva, ukidajući mogućnost da privatnici budu dio programiranja javno zdravstvo. Drugo pitanje traži ukidanje dekreta koji dopušta slanje oružja Ukrajini tijekom 2023.: !Referendumsko povjerenstvo poziva sve talijanske građane kojima je stalo do ljudskih bića i njihovog zdravlja da podrže ovu inicijativu? blica. Drugo pitanje traži ukidanje dekreta koji dopušta slanje oružja Ukrajini tijekom 2023. godine: !Poziva li Referendumska komisija sve talijanske građane kojima je stalo do ljudi i njihovog zdravlja da podrže ovu inicijativu? bit će prisutni u cijeloj zemlji, inicijativi se možete pridružiti na platformi Generazioni Future (ovdje je poveznica). U nastavku je apel intervju Moni Ovadia na stranicama Il Fatto Quotidiano. Moni Ovadia je među promotorima referenduma protiv slanja oružja u Ukrajinu, za koje danas počinje prikupljanje potpisa. On stvarno vjeruje u to, misli da mogu biti učinkovit alat ? Apsolutno, mislim da je referendum koristan i učinkovit alat. Francuska također to pokazuje: pogledajte kako mnogi Macron se bojao referenduma o svom zakonu, znao je da će ga izgubiti. Vjerujem da većina Talijana s mukom doživljava ovaj rat i duboko su protiv slanja oružja. Ne znam je li referendum glavni instrument ili najprikladniji način da se kaže ne, ali važno je da se potpisi prikupljaju i da ljudi imaju priliku glasati i reći političarima da se ne osjećaju zastupljenima svojim izborima u sukobu. Onda, znate, rade kako rade čini se: pogledajte referendume o vodi, oni ne konzultiraju talijanski narod, već multinacionalke. Vjerujete li da oružja u Ukrajini, čije prikupljanje potpisa počinje danas. On stvarno vjeruje u njih, misli da mogu biti učinkovit alat ? Apsolutno, mislim da je referendum koristan i učinkovit alat. Francuska također to pokazuje: pogledajte koliko se Macron bojao znao je da će izgubiti referendum o svom zakonu. Vjerujem da većina Talijana s mukom doživljava ovaj rat i da su duboko protiv slanja oružja. Ne znam je li referendum glavni alat ili najprikladniji za reći ne, ali važno je da se potpisi prikupljaju i da ljudi imaju priliku glasovati i reći političarima da se ne osjećaju zastupljenima svojim izborima u sukobu.. Onda, znate, rade što žele: pogledajte referendume voda oni ne konzultiraju talijanski narod, već multinacionalne kompanije. Vjeruje da su ljudi dovoljno zreli da se izjasne o delikatnim izborima međunarodne politike ? Svom svojom snagom sam protiv rata: to je kuća smrti. Ne Ne vjerujem da je to samo popularan osjećaj, čini mi se da se ratna retorika ispuhuje u mnogim sektorima, čak i među vojnim analitičarima. Ne možemo više tolerirati pokolj ljudskih bića pod velom ove lažljive propagande, ne želimo biti sukrivac u tome. vrijeme je da shvatimo da je ovaj rat, čije su glavne žrtve ukrajinski civili, kao i mladi i neiskusni vojnici, Njegov zakon je znao da će ga izgubiti. Vjerujem da većina Talijana s mukom doživljava ovaj rat i da su duboko protiv slanja oružja. Ne znam je li referendum glavni ili najprikladniji alat za reći ne, ali važno je da skupljaju se potpisi i ljudi imaju priliku glasovati i reći političarima da se ne osjećaju zastupljenima svojim izborima u sukobu.. Onda, znate, rade što žele: pogledajte referendume o vodi, ne konzultiraju se s Talijanom ljudi, ali multinacionalke. Vjeruje da su ljudi dovoljno zreli da se izjasne o delikatnim izborima međunarodne politike ? Svom svojom snagom sam protiv rata: to je kuća smrti. Ne mislim da je sam narodna osjetljivost, čini mi se da je ratna retorika ispuhana u mnogim sektorima, čak i među vojnim analitičarima. Ne možemo više tolerirati pokolj ljudskih bića pod velom ove lažljive propagande, ne želimo biti suučesnici u tome. vrijeme je da shvatimo da se ovaj rat, čije su glavne žrtve ukrajinski civili, kao i mladi i neiskusni vojnici, nastavlja voditi za interese dviju strana. NATO želi Rusiju svesti na irelevantnost, kako bi potom bila sposobni nositi se s Kinom. Sjedinjene Države svjedoče kraju američkog stoljeća, promjeni globalnih struktura i stoga djeluju svojim tipičnim metodama. Obrana demokracije je laž koju izgovaraju isti ljudi koji dopuštaju Kurdi i Jemeni će biti masakrirani. Citiram naslov najnovije knjige američkog autora, Williama Bluma (dno koje još nije prevedeno u Italiju): Najsmrtonosniji izvozni proizvod Sjedinjenih Američkih Država prikupite potpise i ljudi imaju priliku glasovati i reći političarima da se ne osjećaju predstavljenima svojim izborima u sukobu.. Onda, znate, rade što žele: pogledajte referendume o vodi, oni ne. ne konzultirati talijanski narod , ali multinacionalne kompanije. Vjeruje da su ljudi dovoljno zreli da se izjasne o delikatnim izborima međunarodne politike ? Protiv sam rata svom svojom snagom: to je kuća smrti. Ne mislim to je samo popularna osjetljivost, čini mi se da se ratna retorika ispuhuje u mnogim sektorima, čak i među vojnim analitičarima. Ne možemo više tolerirati pokolj ljudskih bića pod velom ove lažljive propagande, ne želimo biti suučesnici u njemu. vrijeme je da shvatimo da ovaj rat, u kojem sam ja glavne žrtve su ukrajinski civili, kao i mladi i neiskusni vojnici, nastavljamo se boriti za interese dviju strana. NATO želi svesti Rusiju na nevažnost, kako bi se onda mogli nositi s Kinom. Sjedinjene Države svjedoče kraju američkog stoljeća, promjeni globalnih struktura i tada djeluju svojim tipičnim metodama. Obrana demokracije je laž koju izgovaraju isti ljudi tko je dopustio masakriranje Kurda i Jemena. Citiram naslov najnovije knjige američkog autora Williama Bluma (dno koja još nije prevedena u Italiju): Najsmrtonosniji izvozni proizvod Sjedinjenih Američkih Država: demokracija. A tu je i Europa, koja potpuno je podložan odlukama SAD-a: mogao bi postati kontinent ravnoteže, ako bi imao vlastitu vanjsku politiku. Umjesto toga, on ne postoji, on je politički patuljak. Dakle, referendumi su dobrodošli: moramo učiniti sve što je u našim sposobnostima da razbijemo suučesništvo s ratnim huškačima i potaknuti javno mnijenje da se masovno mobilizira kako bi se zaustavio ovaj užas. Vjerujete li da je moguće diplomatsko rješenje ili idemo u beskrajni sukob ? Lâiniz ljudi su dovoljno zreli da se izraze o delikatnim izborima međunarodne politike ? Svom svojom snagom sam protiv rata: to je kuća smrti. Ne mislim da je to samo popularna osjetljivost, čini mi se da ratna retorika ispuhuje u mnogim sektorima, čak i među vojnim analitičarima. Ne možemo više tolerirati pokolj ljudskih bića pod velom ove lažljive propagande, ne želimo biti suučesnici u tome. vrijeme je da shvatimo da ovaj rat, od kojeg ukrajinski civili glavne su žrtve, pored mladih i neiskusnih vojnika, nastavljamo borbu za interese dviju strana. NATO želi Rusiju svesti na nebitnost, kako bi se onda mogla nositi s Kinom. Sjedinjene Države svjedoče kraju američkog stoljeća, promjena globalnih struktura i onda djeluju svojim tipičnim metodama. Obrana demokracije je laž, izrečena od strane istih ljudi koji dopuštaju masakr Kurda i Jemena. Citiram naslov najnovije knjige američkog autora Williama Bluma (dno još nije prevedeno u Italiju): Najsmrtonosniji izvozni proizvod Sjedinjenih Američkih Država: demokracija. A tu je i Europa, koja je potpuno podložna američkim odlukama: mogla bi postati kontinent ravnoteže, ako imao je svoju vanjsku politiku. Umjesto toga, on ne postoji, on je politički patuljak. Dakle, referendumi su dobrodošli: moramo učiniti sve na našim fakultetima da prekinemo suučesništvo s ratnim huškačima i potaknemo javno mnijenje da se masovno mobilizira kako bi zaustavili ovaj užas. Vjerujete li da je moguće diplomatsko rješenje ili srljamo u beskrajni sukob ? Diplomatska inicijativa trebala bi se odvijati barem na europskoj razini ï¿½ Italija se računa kao dvojka pik, tretira se kao zadnji kotač karavan ï¿½ ali u vanjskoj politici radimo ono što Amerikanci kažu. Nešto se mora dogoditi, jer se ovaj rat ne može dobiti na terenu: svi se slažu oko ovoga. Pretpostavljajući onda da se rat može dobiti u apsolutnom smislu: u Iraku i Afganistanu SAD je ubio milijune i onda pobjegao podvijenog repa. Rat je koristan samo onima koji prodaju oružje, gospodarskom i vojnom establišmentu on među vojnim analitičarima. Ne možemo više tolerirati pokolj ljudskih bića pod velom ove lažljive propagande, ne želimo biti suučesnici u tome. vrijeme je da shvatimo da je ovaj rat, čije su glavne žrtve ukrajinski civili , kao i mladi vojnici i neiskusni, nastavljamo borbu za interese dviju strana. NATO želi Rusiju svesti na irelevantnost, kako bi se potom mogli nositi s Kinom. Sjedinjene Države svjedoče kraju američkog stoljeća , promjenu globalnih struktura i onda djeluju svojim tipičnim metodama. Obrana demokracije je laž, koju izriču isti ljudi koji dopuštaju masakriranje Kurda i Jemena. Citiram naslov najnovije knjige američkog autora, William Blum (dnojoš nije prevedeno u Italiju): Proizvod najsmrtonosnijeg izvoza Sjedinjenih Američkih Država: demokracija. A tu je i Europa, koja je u potpunosti podložna odlukama SAD-a: mogla bi postati kontinent ravnoteže, kad bi imala svoju vlastitu inozemnu politika. Umjesto toga, on ne postoji, on je politički patuljak. Dakle, referendumi su dobrodošli: moramo učiniti sve na našim fakultetima da prekinemo suučesništvo s ratnim huškačima i da potaknemo javno mnijenje da se masovno mobilizira kako bi zaustavili ovaj užas. Vjeruješ li da je moguće diplomatsko rješenje ili idemo u beskrajni sukob ? Diplomatska inicijativa bi se trebala odvijati barem na europskoj razini ï¿½ Italija se računa kao dvojka pik, tretira se kao zadnji kotač u kolima ali u vanjskoj politici radimo ono što Amerikanci kažu. Nešto se mora dogoditi, jer se ovaj rat ne može dobiti na terenu: svi se slažu u ovome. Pretpostavljajući onda da se rat može dobiti u apsolutnom smislu: u Iraku i Afganistanu SAD je prouzročio milijun smrti, a zatim pobjegao s podvijenim repom. Rat je koristan samo onima koji prodaju oružje, gospodarskom i vojnom establišmentu. Ponavljam: bila bi potrebna masovna mobilizacija da bi se proglasio ilegalni rat. Od početka Ruska invazija na Ukrajinu, mišljenja poput vašeg smatrana su heretičkim, označena kao !proputinovska? nastavlja se boriti za interese dviju strana. NATO želi Rusiju svesti na irelevantnost, kako bi se onda mogla nositi s Kinom. Sjedinjene Države svjedoče kraju američkog stoljeća, promjeni globalnih struktura i stoga djeluju s njihove tipične metode. Obrana demokracije je laž, izgovorena od strane istih ljudi koji dopuštaju masakriranje Kurda i Jemena. Citiram naslov najnovije knjige američkog autora, Williama Bluma (no koje još nije prevedeno u Italiju): Najsmrtonosniji izvoz proizvod Sjedinjenih Američkih Država: demokracija. A tu je i Europa, koja je u potpunosti podložna američkim odlukama: mogla bi postati kontinent ravnoteže ako bi imala vlastitu vanjsku politiku. Međutim, ona ne postoji, on je politički patuljak. Dakle, referendumi su dobrodošli: moramo učiniti sve u našim sposobnostima da prekinemo suučesništvo s ratnim huškačima i potaknemo javno mnijenje da se masovno mobilizira kako bi zaustavili ovaj užas. Vjeruje da je moguće diplomatsko rješenje ili srljamo u spiralu beskrajni sukob ? Diplomatska inicijativa trebala bi se odvijati barem na europskoj razini ï¿½ Italija se računa kao pikova dvojka, tretira se kao posljednji kotač u vagonu - ali u vanjskoj politici radimo ono što Amerikanci kažu. Nešto mora dogoditi, jer se ovaj rat ne može dobiti na terenu: svi se slažu oko ovoga. Pod pretpostavkom da se rat može dobiti u apsolutnom smislu : u Iraku i Afganistanu SAD je prouzročio milijun smrti, a zatim pobjegao s podvijenim repom. rat je koristan samo onima koji prodaju oružje, gospodarskom i vojnom establišmentu. Ponavljam: potrebna je masovna mobilizacija da bi se rat proglasio nezakonitim. Od početka ruske invazije na Ukrajinu, mišljenja poput vašeg su smatrana heretičkim, označena kao ! proputinovski? 2E Obrana demokracije je laž, izgovorena od strane istih ljudi koji dopuštaju masakriranje Kurda i Jemena. Citiram naslov najnovije knjige američkog autora Williama Bluma (dno koje još nije prevedeno u Italiju): Najsmrtonosniji izvozni proizvod Sjedinjene Američke Države: demokracija. A tu je i Europa, koja je u potpunosti podložna američkim odlukama: mogla bi postati kontinent ravnoteže ako bi imala vlastitu vanjsku politiku. Umjesto toga ne postoji, on je politički patuljak. Stoga su referendumi dobrodošli: moramo učiniti sve što je u našoj moći da prekinemo suučesništvo s ratnim huškačima i potaknemo javno mnijenje da se masovno mobilizira kako bi zaustavili ovaj užas. Vjeruje da je moguće diplomatsko rješenje ili srljamo u beskonačnu sukob ? Diplomatska inicijativa trebala bi se odvijati barem na europskoj razini ï¿½ Italija se računa kao dvojka pik, tretira se kao zadnji kotač ï¿½ ali u vanjskoj politici radimo ono što Amerikanci kažu. Nešto mora dogoditi, jer se ovaj rat ne može dobiti na terenu: svi se slažu oko ovoga. Pretpostavljajući onda da se rat može dobiti u apsolutnom smislu: u Iraku i Afganistanu, SAD je prouzročio milijun smrti, a zatim pobjegao s repom između svojih noge. Rat je koristan samo onima koji prodaju oružje, gospodarskom i vojnom establišmentu. Ponavljam: bila bi potrebna masovna mobilizacija da se objavi ilegalni rat. Od početka ruske invazije na Ukrajinu, mišljenja poput vašeg su bila smatra heretičkim, žigosan kao !proputinovski? tu je i Europa, koja je potpuno podložna američkim odlukama: mogla bi postati kontinent ravnoteže ako bi imala vlastitu vanjsku politiku. Umjesto toga ne postoji, ona je politički patuljak. Zato pozdravite referendum: moramo učiniti sve u naše sposobnosti da prekinemo suučesništvo s ratnim huškačima i potaknemo javno mnijenje da se masovno mobilizira kako bi se zaustavio ovaj užas. Vjerujete li da je moguće diplomatsko rješenje ili idemo prema njemu beskrajni sukob ? Diplomatska inicijativa bi se trebala održati barem na europskoj razini ï¿½ Italija se računa kao dva pik, tretira se kao zadnji kotač u kolima ï¿½ ali u vanjskoj politici da, učini ono što Amerikanci kažu. Nešto se mora dogoditi, jer ovaj rat ne može biti pobijedio na terenu: svi se slažu oko ovoga. Pod pretpostavkom da se rat može dobiti u apsolutnom smislu: u Iraku i Afganistanu SAD su poginule milijune i onda su pobjegle podvijenog repa. Rat je koristan samo za oni koji prodaju oružje, gospodarskom i vojnom establišmentu. Ponavljam: bila bi potrebna masovna mobilizacija da se rat proglasi nezakonitim. Od početka ruske invazije u Ukrajini, mišljenja poput vašeg su smatrana heretičkim, označena kao !proputinovska ? diplomatska inicijativa trebala bi se odvijati barem na europskoj razini ï¿½ Italija se računa kao dvojka, tretira se kao zadnji kotač u kolima ï¿½ ali u vanjskoj politici radimo ono što Amerikanci kažu. Nešto se mora dogoditi, jer ovaj rat se ne može dobiti na terenu: svi se slažu oko toga. Pod pretpostavkom da se rat može dobiti u apsolutnom smislu: u Iraku i Afganistanu SAD su uzrokovale milijun smrti i onda pobjegle s repom pod nogama. Rat je samo koristan onima koji prodaju oružje, gospodarskom i vojnom establišmentu. Ponavljam: bila bi potrebna masovna mobilizacija da se objavi ilegalni rat. Od početka ruske invazije na Ukrajinu, mišljenja poput vašeg smatrana su heretičkim, označena kao !pro -Putinovski? mpo: oko ovoga se svi slažu. Pod pretpostavkom da se rat može dobiti u apsolutnom smislu: u Iraku i Afganistanu SAD su uzrokovale milijune smrti i onda pobjegle s podvijenim repom. Rat je koristan samo onima koji prodaju oružje, gospodarski i vojni establišment. Ponavljam: bila bi potrebna masovna mobilizacija da se objavi ilegalni rat. Od početka ruske invazije na Ukrajinu, mišljenja poput vašeg smatrana su heretičkim, označena kao !proputinovska ? su. Ponavljam: bila bi potrebna masovna mobilizacija da se objavi ilegalni rat. Od početka ruske invazije na Ukrajinu, mišljenja poput vašeg su se smatrala heretičkim, žigosana kao !proputinovska? ddSorride) A zašto bih ? Imam dva gospodara: pamet i savjest. Nisam stranački član, ne pripadam lobiju, samo vodim kazalište. U Putinovoj Rusiji bio bih u zatvoru: imao bih izveden na ulice s bilo kojom potlačenom manjinom , počevši od homoseksualaca. Ali ono što Putinian Putin vlada s hiperkapitalističkim režimom, ja sam komunist. Ali imam duboke osjećaje za ruski narod: rođen sam u Bugarskoj, moji roditelji nisu završili u dimnjacima zahvaljujući Crvenoj armiji, ne zaboravljam žrtvu 26 milijuna sovjeta koji su umrli u drugom svjetskom ratu, za slobodu od nacizma. Rusija je ogromna zemlja o kojoj svi pričaju, a gotovo nitko o bilo čemu se zna išta. Bliži se 25. travnja. A što se tiče detaljnijih pitanja, predsjednik Senata, Ignazio La Russa, rekao je da se u talijanskom ustavu ne spominje antifašizam? 2E Ali ono što Putinian Putin vlada s hiperkapitalističkim režimom, ja sam komunist. Ali imam duboke osjećaje za ruski narod: rođen sam u Bugarskoj, moji roditelji nisu završili u dimnjacima zahvaljujući Crvenom Vojsko, ne zaboravljam žrtvu 26 milijuna Sovjeta koji su poginuli u Drugom svjetskom ratu, za slobodu od nacizma. Rusija je ogromna zemlja o kojoj svi pričaju, a gotovo nitko ne zna ništa o bilo čemu. Bliži se 25. travnja. I dolazeći do minute pitanja, predsjednik Senata, Ignazio La Russa, rekao je da se u talijanskom Ustavu ne spominje antifašizam? poginulih u Drugom svjetskom ratu, za slobodu od nacizma. Rusija je ogromna zemlja, o kojoj svi pričaju, a gotovo nitko ne zna ništa o ničemu. Bliži se 25. travnja. A na sitnijim pitanjima, predsjednik Senat Ignazio La Russa rekao je da se u talijanskom Ustavu ne spominje antifašizam?

Bravi-un-applauso-Referendum-contro-le-armi-all’Ucraina,-al-via-la-raccolta-firme
Inizia questo weekend in tutta Italia la raccolta firme per i referendum abrogativi delle leggi che hanno stabilito l’invio di armi in Ucraina. I comitati che hanno lanciato la campagna referendaria sono due: Ripudia la guerra e Generazioni future. Tra i promotori ci sono Ugo Mattei, Pasquale De Sena, Guido Viale, Vladimiro Giacchè, Carlo Freccero, Vauro Senesi, Moni Ovadia e Franco Cardini. Due i quesiti proposti. Il primo vuole limitare il conflitto tra sanità pubblica e privata, abolendo la possibilità che i privati facciano parte della programmazione sanitaria pubblica. Il secondo quesito chiede di abrogare il decreto che consente l’invio di armi in Ucraina per tutto il 2023: “Il Comitato Referendario esorta tutti i cittadini italiani che abbiano a cuore gli esseri umani e la loro salute a sostenere questa iniziativa”. Oltre ai banchetti che saranno presenti in tutto il Paese, si può aderire all’iniziativa sulla piattaforma di Generazioni Future (ecco il link). Ecco qui sotto l’intervista appello di Moni Ovadia sulle pagine de Il Fatto Quotidiano. Moni Ovadia è tra i promotori dei referendum contro l’invio di armi in Ucraina, la cui raccolta firme inizia oggi. Ci crede davvero, pensa che possano essere uno strumento efficace? In assoluto penso che il referendum sia uno strumento utile ed efficace. Lo dimostra anche la Francia: guardi quanta paura ha avuto Macron di un referendum sulla sua legge; sapeva che lo avrebbe perso. Io credo che la maggior parte degli italiani vivano con angoscia questa guerra e siano profondamente contrari all’invio di armi. Non so se il referendum sia lo strumento principale o il più appropriato per dire di no, ma è importante che si raccolgano le firme e la gente abbia l’opportunità di votare e dire ai politici che non si sente rappresentata dalle loro scelte sul conflitto. Poi, sa, quelli fanno come gli pare: guardi i referendum sull’acqua; non consultano il popolo italiano, ma le multinazionali. Crede che il popolo sia abbastanza maturo per esprimersi su delicate scelte di politica internazionale? Io sono con tutte le mie forze contro la guerra: è la casa della morte. Non credo sia solo una sensibilità popolare, mi pare che la retorica bellicista si stia sgonfiando in molti settori, anche tra gli analisti militari. Non possiamo più tollerare che si macellino esseri umani sotto il velo di questa propaganda bugiarda, non vogliamo esserne complici. È ora di capire che questa guerra, di cui sono principali vittime i civili ucraini, oltre a militari giovani e inesperti, si continua a combattere per gli interessi di due parti. La Nato vuole ridurre la Russia all’irrilevanza, per potersi poi occupare della Cina. Gli Stati Uniti stanno assistendo alla fine del secolo americano, al cambiamento degli assetti globali e allora agiscono con i loro metodi tipici. La difesa della democrazia è una frottola, pronunciata dagli stessi che lasciano massacrare curdi e yemeniti. Cito il titolo dell’ultimo libro di un autore americano, William Blum (non ancora tradotto in Italia): Il prodotto di esportazione più mortale degli Stati Uniti d’America: la democrazia. E poi c’è l’Europa, che è completamente soggetta alle decisioni statunitensi: potrebbe diventare un continente d’equilibrio, se avesse una sua politica estera. Invece non esiste, è un nano politico. Quindi ben vengano i referendum: bisogna fare tutto quello che è nelle nostre facoltà per rompere la complicità con i guerrafondai e per sollecitare l’opinione pubblica a mobilitarsi in massa per fermare questo orrore. Crede che una soluzione diplomatica sia possibile, o ci si sta avvitando in un conflitto senza fine? L’iniziativa diplomatica dovrebbe avvenire come minimo a livello europeo � L’Italia conta come il due di picche, è trattata come l’ultima ruota del carro � ma in politica estera si fa quello che dicono gli americani. Qualcosa deve succedere, perché questa guerra non si può vincere sul campo: su questo sono tutti concordi. Ammesso poi che una guerra possa essere vinta in termini assoluti: in Iraq e Afghanistan gli Usa hanno fatto un milione di morti e poi sono scappati con la coda tra le gambe. La guerra serve solo a chi vende le armi, all’establishment economico e militare. Ripeto: ci vorrebbe una mobilitazione di massa per dichiarare la guerra illegale. Dall’inizio dell’invasione russa in Ucraina, opinioni come la sua sono state considerate eretiche, marchiate come “filoputiniane”. Non mi pare che lei se ne preoccupi molto… (Sorride) E perché dovrei? Ho due padroni: la mia mente e la mia coscienza. Non ho tessere di partito, non appartengo a lobby, dirigo solo un teatro. Nella Russia di Putin sarei in galera: sarei sceso in piazza con qualsiasi minoranza oppressa, a iniziare dagli omosessuali. Ma quale putiniano! Putin governa con un regime ipercapitalista, io sono un comunista. Però ho un profondo sentimento per il popolo russo: sono nato in Bulgaria, i miei genitori non sono finiti per i camini grazie all’Armata Rossa, non dimentico il sacrificio di 26 milioni di sovietici morti nella seconda guerra mondiale, per la libertà dal nazismo. La Russia è un Paese immenso, di cui parlano tutti e quasi nessuno sa niente di niente. Si avvicina il 25 Aprile. E venendo a questioni più minute, il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha detto che nella Costituzione italiana “non si parla di antifascismo”. Finge di ignorare la disposizione transitoria numero 12 e lo dice uno che ha giurato sulla Carta. A me La Russa sta persino simpatico, ma dice una sciocchezza: tutto l’impianto della Costituzione italiana è antifascista. Se fosse stato un attore, sarebbe stato un Capitan Uncino indimenticabile. Non ho ostilità verso di lui e verso la sua destra, forse sono invecchiato, ma perché si ostinano a fare queste figure? Credo ci siano ragioni di natura psicopatologica. C’è qualcosa che si lega a quel periodo, che non attiene nemmeno alla dimensione politica, ma deve avere fondamenti emotivi, sentimentali. Però un ministro che parla di “sostituzione etnica” è un problema decisamente politico, non trova? Il loro problema è che non hanno maturato idee originali, allora si attaccano al vecchio nazionalismo, agitano lo spettro del “diverso”… Sanno che hanno torto, lo sanno benissimo, ma sanno pure che tra i loro elettori c’è chi vuole sentire queste cose. Gli italiani si innamorano di chi gli toglie la colpa: se le cose vanno male non è mai colpa nostra, è colpa dei migranti, o di qualcun altro. Sarà un 25 Aprile più sentito, con questa destra al governo? Per me è sempre giusto partecipare. Per libertà, democrazia, dignità degli uomini e uguaglianza. E per tutti quelli che resistono, ieri come oggi, partigiani, curdi o palestinesi, io ci sarò sempre.

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Inizia questo weekend in tutta Italia la raccolta firme per i referendum abrogativi delle leggi che hanno stabilito l’invio di armi in Ucraina. I comitati che hanno lanciato la campagna referendaria sono due: Ripudia la guerra e Generazioni future. Tra i promotori ci sono Ugo Mattei, Pasquale De Sena, Guido Viale, Vladimiro Giacchè, Carlo Freccero, Vauro Senesi, Moni Ovadia e Franco Cardini. Due i quesiti proposti. Il primo vuole limitare il conflitto tra sanità pubblica e privata, abolendo la possibilità che i privati facciano parte della programmazione sanitaria pubblica. Il secondo quesito chiede di abrogare il decreto che consente l’invio di armi in Ucraina per tutto il 2023: “Il Comitato Referendario esorta tutti i cittadini italiani che abbiano a cuore gli esseri umani e la loro salute a sostenere questa iniziativa”. Oltre ai banchetti che saranno presenti in tutto il Paese, si può aderire all’iniziativa sulla piattaforma di Generazioni Future (ecco il link). Ecco qui sotto l’intervista appello di Moni Ovadia sulle pagine de Il Fatto Quotidiano. Moni Ovadia è tra i promotori dei referendum contro l’invio di armi in Ucraina, la cui raccolta firme inizia oggi. Ci crede davvero, pensa che possano essere uno strumento efficace? In assoluto penso che il referendum sia uno strumento utile ed efficace. Lo dimostra anche la Francia: guardi quanta paura ha avuto Macron di un referendum sulla sua legge; sapeva che lo avrebbe perso. Io credo che la maggior parte degli italiani vivano con angoscia questa guerra e siano profondamente contrari all’invio di armi. Non so se il referendum sia lo strumento principale o il più appropriato per dire di no, ma è importante che si raccolgano le firme e la gente abbia l’opportunità di votare e dire ai politici che non si sente rappresentata dalle loro scelte sul conflitto. Poi, sa, quelli fanno come gli pare: guardi i referendum sull’acqua; non consultano il popolo italiano, ma le multinazionali. Crede che il popolo sia abbastanza maturo per esprimersi su delicate scelte di politica internazionale? Io sono con tutte le mie forze contro la guerra: è la casa della morte. Non credo sia solo una sensibilità popolare, mi pare che la retorica bellicista si stia sgonfiando in molti settori, anche tra gli analisti militari. Non possiamo più tollerare che si macellino esseri umani sotto il velo di questa propaganda bugiarda, non vogliamo esserne complici. È ora di capire che questa guerra, di cui sono principali vittime i civili ucraini, oltre a militari giovani e inesperti, si continua a combattere per gli interessi di due parti. La Nato vuole ridurre la Russia all’irrilevanza, per potersi poi occupare della Cina. Gli Stati Uniti stanno assistendo alla fine del secolo americano, al cambiamento degli assetti globali e allora agiscono con i loro metodi tipici. La difesa della democrazia è una frottola, pronunciata dagli stessi che lasciano massacrare curdi e yemeniti. Cito il titolo dell’ultimo libro di un autore americano, William Blum (non ancora tradotto in Italia): Il prodotto di esportazione più mortale degli Stati Uniti d’America: la democrazia. E poi c’è l’Europa, che è completamente soggetta alle decisioni statunitensi: potrebbe diventare un continente d’equilibrio, se avesse una sua politica estera. Invece non esiste, è un nano politico. Quindi ben vengano i referendum: bisogna fare tutto quello che è nelle nostre facoltà per rompere la complicità con i guerrafondai e per sollecitare l’opinione pubblica a mobilitarsi in massa per fermare questo orrore. Crede che una soluzione diplomatica sia possibile, o ci si sta avvitando in un conflitto senza fine? L’iniziativa diplomatica dovrebbe avvenire come minimo a livello europeo � L’Italia conta come il due di picche, è trattata come l’ultima ruota del carro � ma in politica estera si fa quello che dicono gli americani. Qualcosa deve succedere, perché questa guerra non si può vincere sul campo: su questo sono tutti concordi. Ammesso poi che una guerra possa essere vinta in termini assoluti: in Iraq e Afghanistan gli Usa hanno fatto un milione di morti e poi sono scappati con la coda tra le gambe. La guerra serve solo a chi vende le armi, all’establishment economico e militare. Ripeto: ci vorrebbe una mobilitazione di massa per dichiarare la guerra illegale. Dall’inizio dell’invasione russa in Ucraina, opinioni come la sua sono state considerate eretiche, marchiate come “filoputiniane”. Non mi pare che lei se ne preoccupi molto… (Sorride) E perché dovrei? Ho due padroni: la mia mente e la mia coscienza. Non ho tessere di partito, non appartengo a lobby, dirigo solo un teatro. Nella Russia di Putin sarei in galera: sarei sceso in piazza con qualsiasi minoranza oppressa, a iniziare dagli omosessuali. Ma quale putiniano! Putin governa con un regime ipercapitalista, io sono un comunista. Però ho un profondo sentimento per il popolo russo: sono nato in Bulgaria, i miei genitori non sono finiti per i camini grazie all’Armata Rossa, non dimentico il sacrificio di 26 milioni di sovietici morti nella seconda guerra mondiale, per la libertà dal nazismo. La Russia è un Paese immenso, di cui parlano tutti e quasi nessuno sa niente di niente. Si avvicina il 25 Aprile. E venendo a questioni più minute, il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha detto che nella Costituzione italiana “non si parla di antifascismo”. Finge di ignorare la disposizione transitoria numero 12 e lo dice uno che ha giurato sulla Carta. A me La Russa sta persino simpatico, ma dice una sciocchezza: tutto l’impianto della Costituzione italiana è antifascista. Se fosse stato un attore, sarebbe stato un Capitan Uncino indimenticabile. Non ho ostilità verso di lui e verso la sua destra, forse sono invecchiato, ma perché si ostinano a fare queste figure? Credo ci siano ragioni di natura psicopatologica. C’è qualcosa che si lega a quel periodo, che non attiene nemmeno alla dimensione politica, ma deve avere fondamenti emotivi, sentimentali. Però un ministro che parla di “sostituzione etnica” è un problema decisamente politico, non trova? Il loro problema è che non hanno maturato idee originali, allora si attaccano al vecchio nazionalismo, agitano lo spettro del “diverso”… Sanno che hanno torto, lo sanno benissimo, ma sanno pure che tra i loro elettori c’è chi vuole sentire queste cose. Gli italiani si innamorano di chi gli toglie la colpa: se le cose vanno male non è mai colpa nostra, è colpa dei migranti, o di qualcun altro. Sarà un 25 Aprile più sentito, con questa destra al governo? Per me è sempre giusto partecipare. Per libertà, democrazia, dignità degli uomini e uguaglianza. E per tutti quelli che resistono, ieri come oggi, partigiani, curdi o palestinesi, io ci sarò sempre.

Bravi-un-applauso-Referendum-contro-le-armi-all’Ucraina,-al-via-la-raccolta-firme
Inizia questo weekend in tutta Italia la raccolta firme per i referendum abrogativi delle leggi che hanno stabilito l’invio di armi in Ucraina. I comitati che hanno lanciato la campagna referendaria sono due: Ripudia la guerra e Generazioni future. Tra i promotori ci sono Ugo Mattei, Pasquale De Sena, Guido Viale, Vladimiro Giacchè, Carlo Freccero, Vauro Senesi, Moni Ovadia e Franco Cardini. Due i quesiti proposti. Il primo vuole limitare il conflitto tra sanità pubblica e privata, abolendo la possibilità che i privati facciano parte della programmazione sanitaria pubblica. Il secondo quesito chiede di abrogare il decreto che consente l’invio di armi in Ucraina per tutto il 2023: “Il Comitato Referendario esorta tutti i cittadini italiani che abbiano a cuore gli esseri umani e la loro salute a sostenere questa iniziativa”. Oltre ai banchetti che saranno presenti in tutto il Paese, si può aderire all’iniziativa sulla piattaforma di Generazioni Future (ecco il link). Ecco qui sotto l’intervista appello di Moni Ovadia sulle pagine de Il Fatto Quotidiano. Moni Ovadia è tra i promotori dei referendum contro l’invio di armi in Ucraina, la cui raccolta firme inizia oggi. Ci crede davvero, pensa che possano essere uno strumento efficace? In assoluto penso che il referendum sia uno strumento utile ed efficace. Lo dimostra anche la Francia: guardi quanta paura ha avuto Macron di un referendum sulla sua legge; sapeva che lo avrebbe perso. Io credo che la maggior parte degli italiani vivano con angoscia questa guerra e siano profondamente contrari all’invio di armi. Non so se il referendum sia lo strumento principale o il più appropriato per dire di no, ma è importante che si raccolgano le firme e la gente abbia l’opportunità di votare e dire ai politici che non si sente rappresentata dalle loro scelte sul conflitto. Poi, sa, quelli fanno come gli pare: guardi i referendum sull’acqua; non consultano il popolo italiano, ma le multinazionali. Crede che il popolo sia abbastanza maturo per esprimersi su delicate scelte di politica internazionale? Io sono con tutte le mie forze contro la guerra: è la casa della morte. Non credo sia solo una sensibilità popolare, mi pare che la retorica bellicista si stia sgonfiando in molti settori, anche tra gli analisti militari. Non possiamo più tollerare che si macellino esseri umani sotto il velo di questa propaganda bugiarda, non vogliamo esserne complici. È ora di capire che questa guerra, di cui sono principali vittime i civili ucraini, oltre a militari giovani e inesperti, si continua a combattere per gli interessi di due parti. La Nato vuole ridurre la Russia all’irrilevanza, per potersi poi occupare della Cina. Gli Stati Uniti stanno assistendo alla fine del secolo americano, al cambiamento degli assetti globali e allora agiscono con i loro metodi tipici. La difesa della democrazia è una frottola, pronunciata dagli stessi che lasciano massacrare curdi e yemeniti. Cito il titolo dell’ultimo libro di un autore americano, William Blum (non ancora tradotto in Italia): Il prodotto di esportazione più mortale degli Stati Uniti d’America: la democrazia. E poi c’è l’Europa, che è completamente soggetta alle decisioni statunitensi: potrebbe diventare un continente d’equilibrio, se avesse una sua politica estera. Invece non esiste, è un nano politico. Quindi ben vengano i referendum: bisogna fare tutto quello che è nelle nostre facoltà per rompere la complicità con i guerrafondai e per sollecitare l’opinione pubblica a mobilitarsi in massa per fermare questo orrore. Crede che una soluzione diplomatica sia possibile, o ci si sta avvitando in un conflitto senza fine? L’iniziativa diplomatica dovrebbe avvenire come minimo a livello europeo � L’Italia conta come il due di picche, è trattata come l’ultima ruota del carro � ma in politica estera si fa quello che dicono gli americani. Qualcosa deve succedere, perché questa guerra non si può vincere sul campo: su questo sono tutti concordi. Ammesso poi che una guerra possa essere vinta in termini assoluti: in Iraq e Afghanistan gli Usa hanno fatto un milione di morti e poi sono scappati con la coda tra le gambe. La guerra serve solo a chi vende le armi, all’establishment economico e militare. Ripeto: ci vorrebbe una mobilitazione di massa per dichiarare la guerra illegale. Dall’inizio dell’invasione russa in Ucraina, opinioni come la sua sono state considerate eretiche, marchiate come “filoputiniane”. Non mi pare che lei se ne preoccupi molto… (Sorride) E perché dovrei? Ho due padroni: la mia mente e la mia coscienza. Non ho tessere di partito, non appartengo a lobby, dirigo solo un teatro. Nella Russia di Putin sarei in galera: sarei sceso in piazza con qualsiasi minoranza oppressa, a iniziare dagli omosessuali. Ma quale putiniano! Putin governa con un regime ipercapitalista, io sono un comunista. Però ho un profondo sentimento per il popolo russo: sono nato in Bulgaria, i miei genitori non sono finiti per i camini grazie all’Armata Rossa, non dimentico il sacrificio di 26 milioni di sovietici morti nella seconda guerra mondiale, per la libertà dal nazismo. La Russia è un Paese immenso, di cui parlano tutti e quasi nessuno sa niente di niente. Si avvicina il 25 Aprile. E venendo a questioni più minute, il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha detto che nella Costituzione italiana “non si parla di antifascismo”. Finge di ignorare la disposizione transitoria numero 12 e lo dice uno che ha giurato sulla Carta. A me La Russa sta persino simpatico, ma dice una sciocchezza: tutto l’impianto della Costituzione italiana è antifascista. Se fosse stato un attore, sarebbe stato un Capitan Uncino indimenticabile. Non ho ostilità verso di lui e verso la sua destra, forse sono invecchiato, ma perché si ostinano a fare queste figure? Credo ci siano ragioni di natura psicopatologica. C’è qualcosa che si lega a quel periodo, che non attiene nemmeno alla dimensione politica, ma deve avere fondamenti emotivi, sentimentali. Però un ministro che parla di “sostituzione etnica” è un problema decisamente politico, non trova? Il loro problema è che non hanno maturato idee originali, allora si attaccano al vecchio nazionalismo, agitano lo spettro del “diverso”… Sanno che hanno torto, lo sanno benissimo, ma sanno pure che tra i loro elettori c’è chi vuole sentire queste cose. Gli italiani si innamorano di chi gli toglie la colpa: se le cose vanno male non è mai colpa nostra, è colpa dei migranti, o di qualcun altro. Sarà un 25 Aprile più sentito, con questa destra al governo? Per me è sempre giusto partecipare. Per libertà, democrazia, dignità degli uomini e uguaglianza. E per tutti quelli che resistono, ieri come oggi, partigiani, curdi o palestinesi, io ci sarò sempre.

-- - Bravo-bifald-Folkeafstemning-mod-våben-i-Ukraine,-indsamlingen-af--underskrifter-er-i-gang
Indsamlingen af underskrifter til folkeafstemningerne for at ophæve lovene, der etablerede afsendelsen af våben til Ukraine, begynder i hele Italien denne weekend . Der er to udvalg, der har lanceret folkeafstemningskampagnen: Afvis krig og fremtidige generationer . Blandt initiativtagerne er Hugh Matte , Pasquale De Sena, Guido Viale, Vladimiro GiacchÃ¨, Carlo Freccero, Vauro Senesi, Moni Ovadia og Franco Cardini. af den offentlige sundhedsplanlægning . Det andet spørgsmål beder om at ophæve dekretet, der tillader udsendelse af våben til Ukraine i hele 2023: !Folkeafstemningsudvalget opfordrer indtrængende alle italienske borgere, der bekymrer sig om mennesker og deres sundhed, til at støtte dette initiativ? offentlig luft . Det andet spørgsmål beder om at ophæve dekretet, der tillader udsendelse af våben til Ukraine i hele 2023: !Folkeafstemningsudvalget opfordrer indtrængende alle italienske borgere, der bekymrer sig om mennesker og deres sundhed, til at støtte dette initiativ? nchetti, der vil være til stede i hele landet, kan du deltage i initiativet på Future Generations platformen cccdddddeher er linket) . Nedenfor er Moni Ovadias interview på siderne af Il Fatto Quotidiano . Moni Ovadia er en af initiativtagerne til folkeafstemningerne mod udsendelsen af våben til Ukraine, indsamlingen af underskrifter, som begynder i dag . Han tror virkelig på dem, han tror, de kan være et effektivt værktøj ? Samlet set tror jeg, at folkeafstemningen er et nyttigt og effektivt værktøj . Frankrig demonstrerer også dette: se hvor bange Macron var af en folkeafstemning om hans lov, han vidste, at han ville tabe den . Jeg tror, at flertallet af italienerne lever denne krig med angst og er dybt imod afsendelse af våben . Jeg ved ikke, om folkeafstemningen er hovedinstrumentet eller mest passende at sige nej, men det er vigtigt, at der indsamles underskrifter, og folk har mulighed for at stemme og fortælle politikerne, at de ikke føler sig repræsenteret af deres valg i konflikten . Så gør du, hvad de vil: se på folkeafstemningerne om vand, de konsulterer ikke det italienske folk, men de multinationale selskaber

-- - Браво-аплодисменти-Референдум-срещу-оръжията-в-Украйна,-върви-събиране-на-подписи
Събирането на подписи за референдумите за отмяна на законите, които установяват изпращането на оръжия в Украйна, започва в цяла Италия този уикенд . Има две комисии, които стартираха кампанията за референдум: Отхвърлете войната и Бъдещите поколения . Сред организаторите са Хю Мат , Pasquale De Sena, Guido Viale, Vladimiro GiacchÃ¨, Carlo Freccero, Vauro Senesi, Moni Ovadia и Franco Cardini . Предлагат се два въпроса . Първият има за цел да ограничи конфликта между общественото и частното здравеопазване, премахвайки възможността частните лица да участват на планирането на общественото здравеопазване . Вторият въпрос изисква отмяна на указа, който позволява изпращането на оръжие в Украйна за цялата 2023 г.: !Комитетът по референдума призовава всички италиански граждани, които се грижат за хората и тяхното здраве, да подкрепят тази инициатива? public air . Вторият въпрос изисква отмяна на указа, който позволява изпращането на оръжие в Украйна за цялата 2023 г.: !Комисията по референдума призовава всички италиански граждани, които се грижат за хората и тяхното здраве, да подкрепят тази инициатива? nchetti, които ще присъстват в цялата страна, можете да се присъедините към инициативата на платформата Future Generations cccddddde ето връзката) . По-долу е интервюто на Мони Овадия на страниците на Il Fatto Quotidiano . Мони Овадия е един от организаторите на референдума срещу изпращането на оръжие за Украйна, събирането на подписи за което започва днес . Той наистина вярва в тях, смята, че могат да бъдат ефективен инструмент ? Като цяло смятам, че референдумът е полезен и ефективен инструмент . Франция също демонстрира това: вижте колко се страхува Макрон беше на референдум за неговия закон, той знаеше, че ще го загуби . Вярвам, че мнозинството от италианците преживяват тази война с мъка и са дълбоко против изпращането на оръжие . Не знам дали референдумът е основният инструмент или най-подходящо е да се каже „не“, но е важно подписите да бъдат събрани и хората да имат възможност да гласуват и да кажат на политиците, че не се чувстват представени от избора си по отношение на конфликта . След това, знаете ли, те правят каквото си искат: вижте референдумите за водата, те не се консултират с и�

-- - Bravo-掌声-乌克兰反武器公投正在进行中
本周末在整个意大利开始收集废除向乌克兰发送武器的法律的全民投票签名 . 有两个委员会发起了全民投票运动：拒绝战争和未来世代 . 发起人包括休·马特（Hugh Matte） , Pasquale De Sena, Guido Viale, Vladimiro Giacchè, Carlo Freccero, Vauro Senesi, Moni Ovadia 和 Franco Cardini . 提出了两个问题 . 第一个目的是限制公共和私人医疗保健之间的冲突，消除私人参与的可能性公共卫生规划 . 第二个问题要求废除允许在整个 2023 年向乌克兰发送武器的法令：！公投委员会敦促所有关心人类及其健康的意大利公民支持这一倡议？公共广播 . 第二个问题要求废除允许在整个 2023 年向乌克兰发送武器的法令：！公投委员会敦促所有关心人类及其健康的意大利公民支持这一倡议？ nchetti 将出现在全国各地，您可以在 Future Generations 平台上加入该倡议 cccddddde 这里是链接 ) . 下面是 Moni Ovadia 在 Il Fatto Quotidiano . 页面上的采访 Moni Ovadia 是反对发送公投的推动者之一乌克兰的武器，今天开始收集签名 . 他真的相信他们，他认为他们可以成为一个有效的工具 ? 总的来说，我认为公投是一个有用和有效的工具 . 法国也证明了这一点：看看马克龙有多害怕是对他的法律进行全民公决，他知道他会失去它 . 我相信大多数意大利人都在痛苦中度过这场战争，并且强烈反对发送武器 . 我不知道全民公决是主要手段还是说不最合适，但重要的是要收集签名，让人们有机会投票，并告诉政治家他们认为他们在冲突中的选择没有代表他们 . 然后，你知道，他们做任何他们喜欢的事：看看关于水的公投，他们不咨询意大利人民，而是咨询跨国公司

-- - Bravo-pljesak-Referendum-protiv-oružja-u-Ukrajini,-prikupljanje-potpisa-je-u-tijeku
Prikupljanje potpisa za referendume za ukidanje zakona koji su uspostavili slanje oružja Ukrajini ovog vikenda počinje diljem Italije . Dva su odbora koja su pokrenula referendumsku kampanju: Odbaci rat i Buduće generacije . Među promotorima je i Hugh Matte , Pasquale De Sena, Guido Viale, Vladimiro GiacchÃ¨, Carlo Freccero, Vauro Senesi, Moni Ovadia i Franco Cardini . Predložena su dva pitanja . Prvo ima za cilj ograničiti sukob između javnog i privatnog zdravstva, ukidajući mogućnost sudjelovanja privatnih osoba planiranja javnog zdravstva . Drugo pitanje traži ukidanje dekreta koji dopušta slanje oružja Ukrajini tijekom cijele 2023. godine: !Referendumsko povjerenstvo poziva sve talijanske građane kojima je stalo do ljudskih bića i njihovog zdravlja da podrže ovu inicijativu? public air . Drugo pitanje traži ukidanje dekreta koji dopušta slanje oružja u Ukrajinu tijekom cijele 2023. godine: !Referendumsko povjerenstvo poziva sve talijanske građane kojima je stalo do ljudskih bića i njihovog zdravlja da podrže ovu inicijativu ? nchetti koji će biti prisutan u cijeloj zemlji, inicijativi se možete pridružiti na platformi Future Generations cccdddddeovdje je link) . U nastavku je intervju Moni Ovadia na stranicama Il Fatto Quotidiano . Moni Ovadia jedan je od promotora referenduma protiv slanja oružja Ukrajini, prikupljanje potpisa za koje počinje danas . On stvarno vjeruje u njih, on misli da mogu biti učinkovit alat ? Sve u svemu, mislim da je referendum koristan i učinkovit alat . Francuska također to pokazuje: pogledajte kako se boji Macron bio za referendum o svom zakonu, znao je da će ga izgubiti . Vjerujem da većina Talijana s mukom živi ovaj rat i duboko se protive slanju oružja . Ne znam je li referendum glavni instrument ili najprikladnije je reći ne, ali važno je da se potpisi prikupljaju i da ljudi imaju priliku glasovati i reći političarima da se ne osjećaju zastupljenima svojim izborima u sukobu . Onda, znate, rade što god žele: pogledajte referendumi o vodi, oni ne konzultiraju talijanski narod, već multinacionalke

-- - Bravo-applaudissement-Référendum-contre-les-armes-en-Ukraine,-la-collecte-des-signatures-est-en-cours
La collecte de signatures pour les référendums visant à abroger les lois qui ont établi l'envoi d'armes à l'Ukraine commence ce week-end dans toute l'Italie . Il y a deux comités qui ont lancé la campagne référendaire : Répudier la guerre et Générations Futures . Parmi les promoteurs se trouvent Hugh Matte , Pasquale De Sena, Guido Viale, Vladimiro Giacchè, Carlo Freccero, Vauro Senesi, Moni Ovadia et Franco Cardini . Deux questions sont proposées . La première vise à limiter le conflit entre les soins de santé publics et privés, en supprimant la possibilité que des particuliers de la planification de la santé publique . La deuxième question demande d'abroger le décret qui permet l'envoi d'armes à l'Ukraine pour toute l'année 2023 : !Le Comité du Référendum exhorte tous les citoyens italiens qui se soucient des êtres humains et de leur santé à soutenir cette initiative ? air public . La deuxième question demande d'abroger le décret qui autorise l'envoi d'armes en Ukraine pour l'ensemble de 2023 : !Le Comité du référendum exhorte tous les citoyens italiens qui se soucient des êtres humains et de leur santé à soutenir cette initiative ? nchetti qui sera présent dans tout le pays, vous pouvez rejoindre l'initiative sur la plateforme Future Generations cccdddddeici le lien) . Ci-dessous l'interview de Moni Ovadia sur les pages de Il Fatto Quotidiano . Moni Ovadia est l'un des promoteurs des référendums contre l'envoi d'armes à l'Ukraine, dont la collecte de signatures commence aujourd'hui . Il y croit vraiment, il pense qu'ils peuvent être un outil efficace ? Globalement je pense que le référendum est un outil utile et efficace . La France le démontre aussi : regardez comme Macron a peur était d'un référendum sur sa loi, il savait qu'il la perdrait . Je crois que la majorité des Italiens vivent cette guerre avec angoisse et sont profondément opposés à l'envoi d'armes . Je ne sais pas si le référendum est l'instrument principal ou le plus approprié de dire non, mais il est important que les signatures soient collectées et que les gens aient la possibilité de voter et de dire aux politiciens qu'ils ne se sentent pas représentés par leurs choix sur le conflit . Ensuite, vous savez, ils font ce qu'ils veulent : regardez les référendums sur l'eau, ils ne consultent pas le peuple italien, mais les multinationales

-- - Bravo-Applaus-Referendum-gegen-Waffen-in-der-Ukraine,-Unterschriftensammlung-läuft
In ganz Italien beginnt an diesem Wochenende die Sammlung von Unterschriften für die Referenden zur Aufhebung der Gesetze, die den Waffenversand in die Ukraine begründeten , Pasquale De Sena, Guido Viale, Vladimiro Giacchè, Carlo Freccero, Vauro Senesi, Moni Ovadia und Franco Cardini . Es werden zwei Fragen vorgeschlagen . Die erste zielt darauf ab, den Konflikt zwischen öffentlicher und privater Gesundheitsversorgung zu begrenzen und die Möglichkeit abzuschaffen, dass Privatpersonen beteiligt sind der öffentlichen Gesundheitsplanung . Die zweite Frage betrifft die Aufhebung des Dekrets, das den Versand von Waffen in die Ukraine für das gesamte Jahr 2023 erlaubt: !Das Referendumskomitee fordert alle italienischen Bürger, denen Menschen und ihre Gesundheit am Herzen liegen, auf, diese Initiative zu unterstützen? public air . Die zweite Frage betrifft die Aufhebung des Dekrets, das den Versand von Waffen in die Ukraine für das gesamte Jahr 2023 erlaubt: !Das Referendumskomitee fordert alle italienischen Bürger, denen Menschen und ihre Gesundheit am Herzen liegen, auf, diese Initiative zu unterstützen ? nchetti, die im ganzen Land präsent sein wird, können Sie sich der Initiative auf der Plattform Future Generations anschließen cccdddddehier ist der Link) . Unten finden Sie das Interview mit Moni Ovadia auf den Seiten von Il Fatto Quotidiano . Moni Ovadia ist einer der Befürworter der Referenden gegen die Entsendung von Waffen an die Ukraine, deren Unterschriftensammlung heute beginnt . Er glaubt wirklich an sie, er glaubt, dass sie ein wirksames Instrument sein können ? Insgesamt halte ich das Referendum für ein nützliches und wirksames Instrument . Frankreich zeigt dies auch: Schauen Sie, wie viel Angst Macron hat war von einem Referendum über sein Gesetz, er wusste, dass er es verlieren würde . Ich glaube, dass die Mehrheit der Italiener diesen Krieg mit Qualen leben und zutiefst gegen die Entsendung von Waffen sind . Ich weiß nicht, ob das Referendum das Hauptinstrument ist oder am besten nein zu sagen, aber es ist wichtig, dass Unterschriften gesammelt werden und die Menschen die Möglichkeit haben, abzustimmen und den Politikern zu sagen, dass sie sich durch ihre Entscheidungen zum Konflikt . nicht repräsentiert fühlen. Dann tun sie, was sie wollen: schauen die Volksabstimmungen über Wasser konsultieren nicht das italienische Volk, sondern die Multis

-- - Μπράβο-χειροκροτήματα-Δημοψήφισμα-κατά-των-όπλων-στην-Ουκρανία,-η-συλλογή-των-υπογραφών-βρίσκεται-σε-εξέλιξη
Η συλλογή υπογραφών για τα δημοψηφίσματα για την κατάργηση των νόμων που καθιέρωσαν την αποστολή όπλων στην Ουκρανία ξεκινά σε όλη την Ιταλία αυτό το Σαββατοκύριακο . Υπάρχουν δύο επιτροπές που ξεκίνησαν την εκστρατεία του δημοψηφίσματος: Repudiate war and Future Generations . Μεταξύ των υποστηρικτών είναι ο Hugh Matte , Pasquale De Sena, Guido Viale, Vladimiro GiacchÃ¨, Carlo Freccero, Vauro Senesi, Moni Ovadia και Franco Cardini . Προτείνονται δύο ερωτήσεις . Η πρώτη στοχεύει στον περιορισμό της σύγκρουσης μεταξύ δημόσιας και ιδιωτικής υγειονομικής περίθαλψης, καταργώντας την πιθανότητα να συμμετέχουν ιδιώτες του σχεδίου δημόσιας υγείας . Η δεύτερη ερώτηση ζητά την κατάργηση του διατάγματος που επιτρέπει την αποστολή όπλων στην Ουκρανία για ολόκληρο το 2023: !Η Επιτροπή Δημοψηφίσματος προτρέπει όλους τους Ιταλούς πολίτες που ενδιαφέρονται για τους ανθρώπους και την υγεία τους να υποστηρίξουν αυτήν την πρωτοβουλία; δημόσιος αέρας . Η δεύτερη ερώτηση ζητά την κατάργηση του διατάγματος που επιτρέπει την αποστολή όπλων στην Ουκρανία για ολόκληρο το 2023: !Η Επιτροπή Δημοψηφίσματος προτρέπει όλους τους Ιταλούς πολίτες που ενδιαφέρονται για τους ανθρώπους και την υγεία τους να υποστηρίξουν αυτήν την πρωτοβουλία; nchetti που θα είναι παρόντες σε όλη τη χώρα, μπορείτε να συμμετάσχετε στην πρωτοβουλία στην πλατφόρμα Future Generations cccdddddehere είναι ο σύνδεσμος) . Παρακάτω είναι η συνέντευξη της Moni Ovadia στις σελίδες του Il Fatto Quotidiano . Η Moni Ovadia είναι ένας από τους υποστηρικτές των δημοψηφισμάτων κατά της αποστολής των όπλων στην Ουκρανία, η συλλογή των υπογραφών για την οποία ξεκινά σήμερα . Πιστεύει πραγματικά σε αυτά, πιστεύει ότι μπορούν να είναι ένα αποτελεσματικό εργαλείο ? Συνολικά πιστεύω ότι το δημοψήφισμα είναι ένα χρήσιμο και αποτελεσματικό εργαλείο . Η Γαλλία το αποδεικνύει επίσης: κοιτάξτε πόσο φοβάται ο Μακρόν ήταν σε δημοψήφισμα για το νόμο του, ήξερε ότι θα τον έχανε . Πιστεύω ότι η πλειοψηφία των Ιταλών ζουν αυτόν τον πόλεμο με αγωνία και είναι βαθιά αντίθετοι στην αποστολή όπλων . Δεν ξέρω αν το δημοψήφισμα είναι το κύριο μέσο ή το πιο σωστό είναι να πούμε όχι, αλλά είναι σημαντικό να συγκεντρωθούν υπογραφές και οι άνθρωποι να έχουν την ευκαιρία να ψηφίσουν και να πουν στους πολιτικούς ότι δεν αντιπροσωπεύονται από τις επιλογές τους στη σύγκρουση . Στη συνέχεια, ξέρετε, κάνου�

-- - Bravo-aplausos-Referéndum-contra-las-armas-en-Ucrania,-ya-está-en-marcha-la-recogida-de-firmas
Este fin de semana comienza en toda Italia la recogida de firmas para los referéndums para derogar las leyes que establecían el envío de armas a Ucrania . Son dos los comités que han lanzado la campaña del referéndum: Repudiar la guerra y Generaciones Futuras . Entre los impulsores se encuentra Hugh Matte , Pasquale De Sena, Guido Viale, Vladimiro GiacchÃ¨, Carlo Freccero, Vauro Senesi, Moni Ovadia and Franco Cardini . Se proponen dos preguntas . La primera tiene como objetivo limitar el conflicto entre la asistencia sanitaria pública y privada, eliminando la posibilidad de que los particulares sean parte de la planificación de la salud pública . La segunda pregunta pide derogar el decreto que permite el envío de armas a Ucrania para todo 2023: !El Comité de Referéndum insta a todos los ciudadanos italianos que se preocupan por los seres humanos y su salud a apoyar esta iniciativa? aire público . La segunda pregunta pide derogar el decreto que permite el envío de armas a Ucrania para todo el año 2023: !El Comité de Referéndum insta a todos los ciudadanos italianos que se preocupan por los seres humanos y su salud a apoyar esta iniciativa? nchetti que estará presente en todo el país, puedes sumarte a la iniciativa en la plataforma Generaciones Futuras cccdddddeaquí está el link) . A continuación la entrevista de Moni Ovadia en las páginas de Il Fatto Quotidiano . Moni Ovadia es una de las promotoras de los referéndums contra el envío de armas a Ucrania, cuya recogida de firmas comienza hoy . Realmente cree en ellos, cree que pueden ser una herramienta eficaz ? En general, creo que el referéndum es una herramienta útil y eficaz . Francia también lo demuestra: mira qué miedo Macron era de un referéndum sobre su ley, sabía que la perdería . Creo que la mayoría de los italianos viven esta guerra con angustia y se oponen profundamente al envío de armas . No sé si el referéndum es el instrumento principal o más apropiado decir no, pero es importante que se recolecten firmas y la gente tenga la oportunidad de votar y decirle a los políticos que no se sienten representados por sus elecciones sobre el conflicto . Entonces, ya sabes, hacen lo que les da la gana: mira los referéndums sobre el agua, no consultan al pueblo italiano, sino a las multinacionales

-- - Bravo-applåder-Folkomröstning-mot-vapen-i-Ukraina,-insamlingen-av-underskrifter-pågår
Insamlingen av underskrifter för folkomröstningarna för att upphäva de lagar som fastställde sändningen av vapen till Ukraina börjar i hela Italien denna helg . Det finns två kommittéer som har lanserat folkomröstningskampanjen: Avvisa krig och framtida generationer . Bland initiativtagarna finns Hugh Matte , Pasquale De Sena, Guido Viale, Vladimiro GiacchÃ¨, Carlo Freccero, Vauro Senesi, Moni Ovadia och Franco Cardini . Två frågor föreslås . Den första syftar till att begränsa konflikten mellan offentlig och privat sjukvård, och avskaffa möjligheten att privatpersoner är en del av folkhälsoplaneringen . Den andra frågan kräver att upphäva dekretet som tillåter sändning av vapen till Ukraina för hela 2023: !Folkomröstningskommittén uppmanar alla italienska medborgare som bryr sig om människor och deras hälsa att stödja detta initiativ? public air . Den andra frågan kräver att upphäva dekretet som tillåter sändning av vapen till Ukraina under hela 2023: !Folkomröstningskommittén uppmanar alla italienska medborgare som bryr sig om människor och deras hälsa att stödja detta initiativ? nchetti som kommer att finnas i hela landet kan du gå med i initiativet på Future Generations-plattformen cccdddddehär är länken) . Nedan är Moni Ovadias intervju på sidorna av Il Fatto Quotidiano . Moni Ovadia är en av initiativtagarna till folkomröstningarna mot sändningen av vapen till Ukraina, insamlingen av underskrifter som börjar idag . Han tror verkligen på dem, han tror att de kan vara ett effektivt verktyg ? Sammantaget tycker jag att folkomröstningen är ett användbart och effektivt verktyg . Frankrike visar också detta: titta så rädd Macron var av en folkomröstning om hans lag, han visste att han sk e förlora den . Jag tror att majoriteten av italienarna lever detta krig med ångest och är djupt emot att skicka vapen . Jag vet inte om folkomröstningen är det viktigaste instrumentet eller lämpligast att säga nej, men det är viktigt att namnunderskrifter samlas in och att folk får möjlighet att rösta och säga till politikerna att de inte känner sig representerade av sina val i konflikten . Då, du vet, gör de vad de vill: titta på folkomröstningarna om vatten rådfrågar de inte det italienska folket, utan de multinationella företagen

Bravi-un-applauso-Referendum-contro-le-armi-all’Ucraina,-al-via-la-raccolta-firme

Bravi-un-applauso-Referendum-contro-le-armi-all’Ucraina,-al-via-la-raccolta-firme

Bravi-un-applauso-Referendum-contro-le-armi-all’Ucraina,-al-via-la-raccolta-firme

-- - Bravo-bifald-Folkeafstemning-mod-våben-i-Ukraine,-indsamlingen-af--underskrifter-er-i-gang

-- - Браво-аплодисменти-Референдум-срещу-оръжията-в-Украйна,-върви-събиране-на-подписи

-- - Bravo-掌声-乌克兰反武器公投正在进行中

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-- - Μπράβο-χειροκροτήματα-Δημοψήφισμα-κατά-των-όπλων-στην-Ουκρανία,-η-συλλογή-των-υπογραφών-βρίσκεται-σε-εξέλιξη

-- - Bravo-aplausos-Referéndum-contra-las-armas-en-Ucrania,-ya-está-en-marcha-la-recogida-de-firmas

-- - Bravo-applåder-Folkomröstning-mot-vapen-i-Ukraina,-insamlingen-av-underskrifter-pågår

Bravo, aplauz Referendum protiv oružja u Ukrajini, počinje prikupljanje potpisa

Bravo, aplauz Referendum protiv oružja u Ukrajini, počinje prikupljanje potpisa

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