Neppure 24 ore e le dichiarazioni del commissario Ue al mercato interno Thierry Breton hanno scatenato gli appetiti di forze armate e industria della difesa. Il commissario ha annunciato l’intenzione di Bruxelles di aumentare la produzione di munizioni, destinando a questo scopo un miliardo di euro. Non solo, Breton ha invitato i singoli stati ad usare una parte dei fondi del Pnrr (pensato in origine per sostenere la ripresa economica e sociale dopo la pandemia) a questo scopo. Il ministro delle Imprese e del made in Italy Adolfo Urso non perde tempo. “L’Europa ci dice una cosa, che dobbiamo prendere atto che qualcuno ha scatenato una guerra nel cuore dell’Europa e che la resilienza è uno degli obiettivi della comunità dell’Ue. Sono valori fondamentali che tutelano le persone, il loro diritto alla libertà e al benessere. Ha ragione il ministro della Difesa Guido Crosetto quando pone degli obiettivi che ci siamo liberamente dati insieme agli altri Paesi che aderiscono alla comune alleanza atlantica”, ha affermato oggi. Il commissario francese oggi si è recato in visita in uno stabilimento dell’azienda d’armi tedesca Rheinmetall a Unterluess, in Bassa Sassonia. “Possiamo fornire fino a 600mila proiettili di artiglieria all’anno”, ha dichiarato Armin Papperger, amministratore delegato del gruppo.
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E’ partito l’assalto di militari e industria delle armi ai soldi del Pnrr destinati a lavoro e formazione. Breton in visita alla Rehinmetall
E’ partito l’assalto di militari e industria delle armi ai soldi del Pnrr destinati a lavoro e formazione. Breton in visita alla Rehinmetall
di Mauro Del Corno | 4 MAGGIO 2023
Neppure 24 ore e le dichiarazioni del commissario Ue al mercato interno Thierry Breton hanno scatenato gli appetiti di forze armate e industria della difesa. Il commissario ha annunciato l’intenzione di Bruxelles di aumentare la produzione di munizioni, destinando a questo scopo un miliardo di euro. Non solo, Breton ha invitato i singoli stati ad usare una parte dei fondi del Pnrr (pensato in origine per sostenere la ripresa economica e sociale dopo la pandemia) a questo scopo. Il ministro delle Imprese e del made in Italy Adolfo Urso non perde tempo. “L’Europa ci dice una cosa, che dobbiamo prendere atto che qualcuno ha scatenato una guerra nel cuore dell’Europa e che la resilienza è uno degli obiettivi della comunità dell’Ue. Sono valori fondamentali che tutelano le persone, il loro diritto alla libertà e al benessere. Ha ragione il ministro della Difesa Guido Crosetto quando pone degli obiettivi che ci siamo liberamente dati insieme agli altri Paesi che aderiscono alla comune alleanza atlantica”, ha affermato oggi. Il commissario francese oggi si è recato in visita in uno stabilimento dell’azienda d’armi tedesca Rheinmetall a Unterluess, in Bassa Sassonia. “Possiamo fornire fino a 600mila proiettili di artiglieria all’anno”, ha dichiarato Armin Papperger, amministratore delegato del gruppo.
Quella di Breton rimane però al momento solo una proposta che dovrà eventualmente essere votata dal Parlamento europeo ed approvata dagli stati membri. Sebbene le prese di posizioni ufficiali per ora scarseggino, l’esito dell’iter è tutt’altro che scontato. Le normative europee vietano i finanziamenti per scopi di difesa e fissano rigidi paletti sulla modalità di spesa dei fondi. In particolare quelli su cui ha messo nel mirino, letteralmente, Breton sono quelli destinati “all’inclusione e la coesione”. Ufficialmente questi soldi servono per “facilitare la partecipazione al mercato del lavoro, anche attraverso la formazione, rafforzare le politiche attive del lavoro e favorire l’inclusione sociale”. Ma il commissario sa giocare (o combattere) con le parole e quindi ci spiega: “La nostra analisi è che sia totalmente compatibile con il trattato”. Investire nella produzione di armi da inviare in Ucraina è qualcosa che ci “permetterà di difendere la nostra democrazia”. Il commissario ha anche spiegato che la destinazione di fondi per costruire ordigni potrebbe essere giustificabile se questo favorisse l’incremento dell’occupazione e lo sviluppo di nuove competenze. Questo, ha spiegato Breton “aumenterebbe la resilienza” delle economie, che era uno degli obiettivi del Pnrr.