Stagionali sfruttati, i colloqui con telecamera nascosta

Tre euro all’ora, nessun giorno di riposo, pagamenti in nero e buste paga irregolari. Così si lavora nel settore del turismo sulla riviera romagnola. Alla vigilia dell’inizio della stagione, gli imprenditori del turismo sono alla continua ricerca di personale. Basta scorrere gli annunci sui gruppi social: aiuto cuoco, cameriere, bagnino, lavapiatti, barista. Si fa fatica a trovarli e la colpa, secondo gli imprenditori, è del reddito di cittadinanza e della “gente che non ha più voglia di fare nulla”. Al lungomare di Rimini, nei gabbiotti dei lidi si cercano assistenti per la spiaggia. “Si parte alle 6.30 del mattino fino alle 12, poi due ore di riposo e alle 14 si riprende fino a chiusura”. Difficile contare le ore “perché la spiaggia non ha orari, se no vai a farti le 8 ore in fabbrica” ma si parte da un minimo di dieci al giorno, sette giorni su sette per 1400 euro, ma non sei in regola per tutte le ore”. “Bisogna essere onesti, quelli che ti mettono in regola full time sono mosche bianche” racconta un ristoratore prima di presentare la sua offerta di lavoro. “Dalle 17 a chiusura, 7 su 7, per 1700 euro, ma in busta paga segniamo soltanto 1000 1100 euro”. E se dovessero arrivare i controlli? “Metti che dovresti fare il turno 8 12 e arrivano alle 13: gli dici che stai facendo un’ora in più di extra, non è contestabile”. C’è una soluzione a tutto. “Oppure se ti trovano alla sera e tu eri segnato al mattino dici che hai fatto un cambio turno” aggiunge il suo socio.

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