Fina e Carandente sono accusati di aver istigato la carneficina. Durante l’udienza di convalida del fermo si erano avvalsi della facoltà di non rispondere, ma adesso passano al contrattacco: sono pronti a esporre la loro verità ai magistrati.Sarebbero entrati e usciti più volte da quella casa ma avrebbero respinto qualsiasi responsabilità sui delitti commessi nella villetta di Altavilla Milicia. Durante l’udienza di convalida del fermo si erano avvalsi della facoltà di non rispondere, ora Sabrina Fina e Massimo Carandente, accusati di aver istigato la strage, passano al contrattacco: sono pronti a esporre la loro verità ai magistrati che consiste nell’accusare Giovanni Barreca e la figlia diciassettenne di aver compiuto quelle atrocità. Nei prossimi giorni Marco Rocca, il loro nuovo avvocato, chiederà formalmente alla Procura di Termini Imerese che vengano interrogati per raccontare la loro versione. Rivelazioni che, a loro parere, getterebbero una nuova luce sul massacro: entrambi giurano di essere innocenti e di non avere nulla a che fare con gli omicidi di Antonella Salamone e dei due figli, Kevin di 16 e Emanuel di 5 anni.