Per la procura generale di Caltanissetta i tre appartenenti alla polizia di Stato imputati per il depistaggio delle indagini sulla strage di via D’Amelio, il 19 luglio 1992, in cui vennero uccisi il procuratore aggiunto Paolo Borsellino e 5 poliziotti della scorta, sono colpevoli di calunnia aggravata dall’aver favorito Cosa nostra e vanno condannati: il commissario Mario Bo a 11 anni e 10 mesi, l’ispettore Fabrizio Mattei a 9 anni e sei mesi e a 9 anni e sei mesi anche l’agente Michele Ribaudo.
«Un tradimento da parte degli apparati dello Stato che non può essere perdonato ha detto nell’aula della corte d’appello nissena il procuratore generale Fabio D’Anna al termine della requisitoria. «Perchè questo depistaggio? si chiede D’Anna L’unico interesse che spiega la pervicacia del gruppo investigativo Falcone Borsellino è che loro sapevano perfettamente che con il loro comportamento stavano allontanando dalla verità delle indagini, vuoi per proteggere apparati dello Stato vuoi per proteggere apparati mafiosi».